Tutti sanno ormai cos'è un Doodle di Google: la parola in sé in Inglese significa "scarabocchio", ma nell'accezione googoliana significa una forma particolare del logo Google inserito per commemorare eventi, fatti, persone, come per esempio quello dedicato al I Giorno di Primavera o all'8 Marzo.
Ma oggi, ecco un qualcosa di particolare: sullo sfondo grigio di un Google rosso, con grosse margherite bianche e gialle, spunta ad occupare il posto delle due o, una bella donna afroamericana, con un ampio sorriso, sguardo aperto, capelli ancora neri ma con una civettuola striscia bianca, un vestito blu- viola con disegni neri e una bella collana, probabilmente di perle bianche ad arricchire e ravvivare il tutto.
Cliccando, si legge: "90° anniversario della nascita di Maya Angelou". Chi è costei tanto da meritare il Doodle di Google? Ebbene, si tratta di una delle più importanti poetesse americane, simbolo di forza e indomabilità. Marguerite Ann Johnson nacque negli Usa a Saint Louis il 4 Aprile 1928: è stata moltissime cose, da scrittrice a poetessa, da professoressa universitaria ad amica di molti, compresi presidenti americani e tanti personaggi famosi, ma diventò, e lo rimane tuttora, un simbolo, un modello per gli Afroamericani e non solo, ma soprattutto per le donne di ogni Paese e Religione.
Basta scorrere la sua vita...
Per capire chi è basta scorrere la sua vita e leggere quello che lei ha scritto di se stessa in una lunga, lunghissima Autobiografia addirittura in 7 parti pubblicata in tempi successivi e col titolo estremamente significativo, "Il canto del silenzio".
Dalle sue pagine, si intravede una vita intensa fatta di alti e bassi, anzi in certi periodi più bassi che alti: nata da famiglia molto povera, cominciò a lavorare a soli 15 anni, a 17 diventò ragazza madre e passò attraverso una serie infinita di mestieri più o meno nobili. Fu cuoca, cameriera, attrice, prostituta e mezzana, cantante e giornalista, viaggiatrice in tutto il mondo, insegnante in Ghana e grande attivista dei diritti civili, compositrice e scrittrice e anche Professoressa Universitaria.
Amata, stimata e rispettata in tutto il Mondo ebbe l'onore di recitare una sua poesia durante la cerimonia d'insediamento del Presidente americano Bill Clinton.
"Puoi uccidermi con il tuo odio, eppure io mi rialzo"
In Italia non è molto conosciuta, ma in un'epoca in cui il numero dei femminicidi e gli attacchi di vario genere contro le donne tendono ad aumentare e sono spesso all'ordine del giorno con casi eclatanti, meriterebbe parlarne e non solo in occasione di questi fatti o di ricorrenze come l'8 Marzo, il giorno della donna.
Potrebbe essere determinante conoscere per esempio una bellissima poesia di questa grande poetessa, che da Margaret Ann Johnson cambiò il suo nome in quello letterario, con sapore vagamente rumeno, di maya angelou. La poesia in questione è una delle più famose e si intitola "Still I Rise"
"Io mi rialzo ancora"
Ancora, ancora e ancora...
Nonostante tu faccia in modo che non succeda.
Leggerla e rileggerla, con calma e ad alta voce e l'eco dei suoi versi sembra davvero adatta a scuotere le donne che non riescono a rialzarsi da sole, anzi a scuotere chiunque incontri sulla sua strada qualcosa o qualcuno che voglia schiacciarlo e annullarlo.
"Tu puoi scrivere di me nella storia,
con le tue bugie amare e contorte.
Puoi calpestarmi nella sporcizia
ma io, come la polvere, mi solleverò.
...
Volevi vedermi spezzata?
Con la testa china e gli occhi bassi?
Le spalle cadenti come lacrime.
...
Puoi spararmi con le tue parole.
Puoi ferirmi con i tuoi occhi.
Puoi uccidermi con il tuo odio,
ma io, come l'aria, mi solleverò."
Come il sogno e la speranza dello schiavo, di uno schiavo di qualsiasi tempo e qualsiasi luogo, bisogna sollevarsi, sollevarsi e ancora sollevarsi!