Non è stato un Primo Maggio qualunque quello di gemitaiz. Il rapper – che per la prima volta si è esibito sul palco del concertone – è stato acclamato dal pubblico, che ha apprezzato in maniera evidente la sua performance.

Gli errori di TV e carta stampata

Una volta sceso dal palco però, l'autore di 'Davide' ha dovuto constatare come la stampa italiana abbia ancora un'idea estremamente semplicistica, superficiale e stereotipata della sua musica, oltre che del panorama hip hop in generale.

Nelle ore immediatamente successive al concerto infatti, sono stati diffusi on line numerosi articoli, nei quali l'artista capitolino veniva descritto alla stessa identica maniera dei trapper, gli esponenti della cosiddetta 'nuova scuola' del Rap italiano.

Il Tg 1 ha addirittura mandato in onda un servizio su Gemitaiz (lo trovate a fondo pagina), accompagnandolo con una didascalia errata, che riportava il nome di Sfera Ebbasta – anche lui presente sul palco di Piazza San Giovanni – l'uomo simbolo della trap italiana e della nuova scuola.

La replica di Gemitaiz

Il rapper romano classe 1988 ha sentito quindi il bisogno di esprimere il suo pensiero su quanto accaduto nei giorni scorsi, lo ha fatto nella tarda mattinata di oggi, queste le sue parole:

'Allora finché si scherza, finché fa ridere, va bene. Però giornali e televisioni, per favore smettetela di accomunarmi ad altri, smettetela di definirmi come un trapper degli ultimi 10 minuti. Perché va bene ridere, va bene tutto, ma io sono il King in questa m***a.

OK? Facevo i mixtape 14 anni fa, in freedownload, e adesso sto dove sto.

Quindi studiate. [...] Io ho accettato l'invito a una manifestazione, non ho fatto tutto quello che ho fatto nella mia carriera per arrivare a suonare al Primo Maggio. Se avessi saputo che sarebbe seguito tutto questo non sarei andato, perché a me non me ne frega niente.

Io faccio la musica, va bene il rap, va bene tutto, ma io mi considero un musicista.

Considero la musica che faccio meglio del 90 % di tutto quello che esce in Italia, molto meglio. Sarà un parere di parte, ma è così, quindi non mi accomunate. Chi è venuto ad un mio concerto sa cosa significa [...] non faccio questa roba per fare due spicci, se fosse stato così mi sarei già venduto agli sponsor, come fanno tutti quanti.

Invece no, io faccio dischi, faccio la musica, con l'etichetta mia, e basta, voi portate rispetto.

A fare il rap mi fate tutti quanti i bocchini, dal primo all'ultimo. Giornalisti, presentatori, quarantenni che fanno di tutta l'erba un fascio. Io sono io, non faccio la trap, non faccio il rapper e non rappresento nessun se non me stesso e tutta la gente come me. Smettete di associarmi a questi ragazzini in fissa con i gioielli, smettete proprio di associarmi. Io sono unico e facci quello che faccio. Fatevi una cultura e imparate a portare rispetto a chi mette la passione davanti a tutto.