Il Cinema è essenza di immagini, contenuti, sguardo sul mondo, ma il Festival Internazionale del cortometraggio che si è svolto a Fabriano dall'1 al 3 giugno 2018 racchiude in sè una quintessenza: la capacità di concentrare le tematiche umanitarie del terzo millennio con una narrazione breve ma completa, come la miniatura di un bonsai porta a compimento tutte le caratteristiche della pianta. "Magic Alps" è il corto premiato come Miglior Film della rassegna e che lo scorso anno è stato presentato al Toronto Film Festival siglato dalla regia congiunta di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi.

Si è distinto per il retrogusto di commedia e proiezione surrealista con finale a sorpresa tratto da una storia vera accaduta nel 2011 ad un migrante afgano giunto sul confine alpino con la sua capra per la quale, tanto quanto per se stesso, chiedeva diritto di cittadinanza. Eccellente nel ruolo del funzionario del Centro Profughi Giovanni Storti (del Trio Aldo Giovanni e Giacomo) e sapientemente drammatico Hassan El Aouni nella parte del pastore proveniente dall'Afganistan. Il Festival fabrianese ha presentato sfaccettature di un'umanità in divenire che non nasconde sentimenti, lacerazioni, paradossi, anzi li espone scuotendo lo spettatore.

Un territorio, un segmento di universalità

Il fulcro del Festival sono i film brevi, ma il territorio si ritaglia il suo primo piano nell'alveo di progetti, arte, sogni ed anche economia.

La kermesse è stata patrocinata dal Mibact, Regione Marche, Distretto Culturale Evoluto Valle della Creatività, Comune di Fabriano, Fondazione Marche Cultura. Anima delle iniziative, l'Associazione Opificio delle Arti, presieduta da Eugenio Casadio Tarabusi, che attraverso la costruzione di reti colloca il centro marchigiano nello scenario sovranazionale della cultura.

E' sempre accesa l'attenzione per le Città Creative Unesco non solo attraverso lo scambio di cortometraggi con la città irlandese di Galway e con lo "Small World Film Festival" di Bradford, ma anche per il lancio, all'apertura del Festival, della tavola rotonda dedicata all'atteso evento che renderà Fabriano nel 2019 capitale del tredicesimo meeting annuale delle città creative Unesco.

Alla tavola rotonda hanno partecipato Lucio Argano, project manager di Rome Unesco City of Film, Vittorio Salmoni, focal point Fabriano Creative City ed il Sindaco fabrianese Gabriele Santarelli.

Fabriano - Uno Sguardo sulla città

Nella ricerca di nuove vocazioni culturali urbane, i giovani non possono che essere i grandi protagonisti per il loro bisogno di guardare al futuro, di costruire cittadinanza, di attingere alla loro capacità di inventiva e di trasfigurazione. Il Rotary Club di Fabriano ha messo a disposizione 500 euro per il vincitore di un contest dedicato ai ragazzi under 25 invitati a proporre uno short movie della durata massima di cinque minuti. Il luogo in cui si vive è stato descritto in un lampo di paure, speranze, ricerca del lavoro, rapporto con le istituzioni.

La dimensione delle criticità economiche e sociali si è unita a lembi più onirici imbevuti di vitalità e occasioni da conquistare. Video, conferenze, dibattiti, si sono susseguiti nell'elica girante di un confronto assiduo che ha assegnato una funzione di spicco alla Giuria Giovani, mentre il Presidente della Giuria del Film Fest Luca Miniero ha guidato uno dei primi incontri aperti ai cittadini sulla rigenerazione culturale intravista, forse, ed esplorata attraverso l'angolazione visuale dei registi e della macchina da presa. Notevole successo hanno ottenuto sia la serata riservata al tema del bullismo con la proiezione di quattro Instant Movie ideati dagli studenti del Liceo Montessori di Roma che la presentazione dell'ultimo libro dello sceneggiatore Salvatore Basile intitolato "La leggenda del ragazzo che credeva nel mare".

La collaudata collaborazione di reti locali avviate da Marco Galli con i celebri Quaderni del Cinema francese Cahiers Du Cinema ha messo, invece, capo alla performance su "Motore, Azione, Set" con gli allievi dell'Accademia Poliarte di Ancona. Un gemellaggio vincente si è consolidato quest'anno per la seconda volta con incostieraamalfitana.it Fiera del Libro in Mediterraneo e variegati sono stati i contributi artistici, quello di Mauro di Leo che ha realizzato i premi dei vincitori e dei maestri Marco Agostinelli ed Emilio Procaccini che hanno eseguito il concerto di chiusura in sinergia con Fabriano Pro Musica.

Ironia e tensione drammatica, gli ingredienti della Direzione Artistica del Festival

Al timone del Fabriano Film Fest con il compito di Direttore Artistico c'è Valentina Tomada, attrice, scrittrice e sceneggiatrice, che sciorina con chiarezza le finalità del cortometraggio consistenti nel "coinvolgere e far crescere il pubblico, nel dargli anche due (metaforici) schiaffoni". Il linguaggio del corto è quello più incisivo e perfino sbaragliante nella consegna di emozioni e pensieri, soprattutto quando tratta temi delicatissimi come la guerra, i minori in difficoltà, l'immigrazione. La cifra dell'ironia s'innesta come crocevia della commozione oppure dell'indignazione purchè la reattività dello spettatore venga sollecitata.

Valentina Tomada ha condotto il Festival affiancata da Fabio Bernacconi, fondatore dell'Associazione Papaveri e Papere che si occupa di teatro e di recitazione ma un vero fiore all'occhiello della manifestazione è stata, inoltre, la partecipazione di Vittorio Storaro, Direttore della Fotografia per registi come Woody Allen, Martin Scorsese, Warren Beatty, Bernardo Bertolucci vincitore di tre Premi Oscar per "Apocalypse Now", "Reds", "L'Ultimo Imperatore" ed al quale il Fabriano Film Festival ha tributato il Premio Filigrana D'Autore. Il Circolo del Cinema di Fabriano, Rai Gold e Rai1 hanno fatto parte delle partnership, mentre numerosi sono stati gli sponsor in una polifonia di partecipazioni che si rivolgono all'animazione culturale ed allo sviluppo territoriale.