Si è conclusa ieri, 5 luglio, la settantaduesima edizione del premio letterario Strega al Ninfeo di Villa Giulia di Roma. In finale sono approdati Helena Janeczek, Marco Balzano, Sandra Petrignani, Lia Levi e Carlo D'Amicis. Tra i favoriti della vigilia c'era proprio l'autrice tedesca: grazie alla sua vittoria, il prestigioso riconoscimento letterario è stato assegnato nuovamente ad una donna dopo ben 15 anni dall'ultimo trionfo femminile targato Melania Mazzucco, che nel 2003 vinse con "Vita". Traguardo importante anche per Guanda, la casa editrice, che per la prima volta si è aggiudicata lo Strega.

Anche la vicenda narrata nel testo, la vita della fotografa Gerda Taro, conferisce un significato ancor più importante al premio: una donna che racconta di un'altra donna. Dopo la premiazione (trasmessa in diretta su Raitre), Helena Janeczek ha anche voluto rispettare la tradizione, bevendo un sorso di liquore rigorosamente dalla bottiglia, rifiutando il bicchiere che le era stato offerto in quando "donna". L'autrice, infatti, ha affermato che, seppur poco elegante, avrebbe rispettato rigorosamente l'usanza prevista dall'evento. Ad ogni modo, nelle interviste rilasciate alla stampa dopo il conferimento del premio, ha detto di essersi molto divertita nel seguire scrupolosamente il "rituale" che spetta al trionfatore della manifestazione letteraria.

Helena Janeczek: Premio Bagutta nel 2011

Helena Janeczek, 54 anni, è una scrittrice tedesca naturalizzata italiana, nata da genitori ebrei originari della Polonia. Con la casa editrice Guanda ha già pubblicato altri Libri, tra i quali ricordiamo una riedizione di "Lezioni di tenebra" che, nel 2011, ha vinto il Premio Bagutta.

Nelle sue opere tratta spesso la tematica della guerra, dell'oppressione e dell'opposizione alla dittatura. Il suo impegno, in questi anni, non si è fermato solo alla produzione di testi scritti, giacché l'autrice è stata anche protagonista di diversi incontri sul tema della shoa. Vive a Gallarate e lavora a Milano.

"La ragazza con la Leica", la vita di Gerda Taro

Nel romanzo vincitore del settantaduesimo Premio Strega, Helena Janeczek racconta la vita di Gerda Taro Pohorylle, fotografa tedesca caduta in guerra nel 1937, a soli 27 anni, a Brunete, in Spagna. Nota per i suoi reportage di guerra e per le sue idee rivoluzionarie e antifasciste, è stata la compagna di Robert Capa, fotoreporter ungherese con il quale costruì un importante sodalizio lavorativo.

Nel libro, la Janeczek parla di Gerda Taro come l'ultimo anelito anti-dittatoriale prima dell'avanzata nazista in Europa. Divenuta negli anni un'icona, dopo la sua morte, durante i funerali tenutisi a Parigi furono oltre 100mila le persone che seguirono il feretro.