Un vero scandalo quello verificatosi alla 75°esima Mostra del Cinema di Venezia. L'unica regista donna presente in concorso, Jennifer Kent, è stata vittima di un insulto sessista da parte di un giornalista dopo la visione del suo film Nightingale. Un'offesa gratuita e senza alcun senso che non dovrebbe avere nemmeno lo spazio per essere commentata.

Una macchia per una delle manifestazioni più importanti del settore cinematografico. Il giornalista in questione è Sharif Meghdoud, un art director torinese accreditato come giornalista. A fine proiezione si sarebbe rivolto verso la Kent urlandole: "Vergogna putt**a, fai schifo!".

Questo è stato il grido emesso dall'uomo che, nelle ore successive, ha deciso di fare mea culpa sul social network Facebook.

Kent non polemizza

Nonostante quanto accaduto alla manifestazione, la regista Kent ha deciso di mantenere un comportamento adeguato senza polemizzare ulteriormente. Kent ha risposto con eleganza all'insulto, affermando che di fronte a queste violenze è necessario reagire con amore e compassione, due elementi che, al giorno d'oggi, soprattutto in questo contesto storico, sembrano essere diventati due difetti anziché essere pregi. Una dichiarazione che riporta ovviamente ai temi trattati all'interno della sua pellicola. La regista però fa notare come ci sia oggi una disparità tra i sessi; infatti su 21 registi lei è l'unica donna presente a Venezia; a supportarla su questo tema è stato Guillermo del Toro.

Il noto regista si è schierato a sostegno dell'idea di una maggiore parità, non solo tra i sessi, ma anche di genere, dando la possibilità a qualunque cineasta di poter concorrere alla Mostra. Del Toro si augura di poter raggiungere un risultato positivo entro il 2020, se dovesse accadere nel 2019 ancora meglio, ha dichiarato a Variety.

Le scuse di Sharif

Dopo qualche ora, come anticipato, sono arrivate le parole di scusa da parte di Sharif. L'uomo ha confessato di essere stato lui ad attaccare la regista. L'art director sa di essersi comportato in modo maleducato ed inappropriato alla Mostra, ammettendo che non era nelle sue intenzioni affermare quanto ha detto.

Parole uscite da una bocca che non pensava né sapeva ciò che diceva, dimenticandosi ovviamente anche delle conseguenze che sarebbero derivate da questo episodio. La Biennale si è dissociata da quanto accaduto e ha annunciato su Twitter di aver ritirato l'accredito a Sharif Meghdoud.