Si è spento ad Alpilles, nel sud della Francia, l'ultimo grande chansonnier Charles Aznavour, nome d'arte di Chahnourh Varinag Aznavourian, all'età di 94 anni. Aznavour, il cui nome completo è Chahnourh Varinag Aznavourian, era nato nella capitale francese il 22 maggio del 1924; suo padre Micha Aznavourian, era un immigrato armeno trasferitosi in Francia da Akhaltsikhe, città che oggi fa parte della Georgia. Sua madre, Knar Baghdassarian, anch'essa armena, proveniva dalla città turca di Smirne, in Turchia. Charles Aznavour era considerato un big del panorama musicale, non solo francese, ma mondiale.
Era un artista eclettico: non solo cantautore, egli si è cimentato nei vari campi artistici interpretando pezzi teatrali ma dedicandosi anche a attività parallele. Fu infatti un diplomatico dedito in modo oltremodo sensibile alle delicate questioni riguardanti l'Armenia. Un anno fa il governo del suo Paese d'origine gli ha consegnato le chiavi del Museo che porta il suo nome e si trova ad Erevan, la capitale.
Una carriera duratura
Solo un anno fa, a 93 anni, aveva tenuto un concerto in Italia riuscendo ancora ad entusiasmare il pubblico. La sua carriera è durata 70 anni e l'artista ha scritto oltre 1300 brani, cantandoli in otto lingue diverse, ed ha venduto oltre 300 milioni di dischi. Ha cantato fino a che le forze lo hanno sostenuto, perchè per lui "smettere di cantare ed andare in pensione era come morire".
E solo per questioni di salute ha annullato l'ultimo concerto in Italia, previsto per lo scorso giugno in Piazza Grande a Palmanova. Aznavour aveva anche recitato in più di 60 pellicole tra cui il premiato "Morire d'amore", che vinse il Leone d'oro a Venezia. Molti i grandi della musica che hanno interpretato le sue canzoni: da Gino Paoli che eseguì "Devi sapere", la versione italiana di "Il faut savoir", a Modugno, con la sua versione de "La mamma".
Ornella Vanoni incise in italiano diversi brani di Aznavour, mentre Iva Zanicchi dedicò al cantautore francese un intero LP. "Ed io tra di voi" fu interpretata da Mina, mentre altri brani furono portati al successo da Mia Martini, Enrico Ruggieri, Battiato, Renato Zero, Ranieri e molti altri.
Il legame con l'Italia
Aznavour era particolarmente legato al nostro Paese, in cui spesso si recava per esibirsi, sin dalla gioventù.
Suo padre infatti era scampato ad una strage che decimò il popolo armeno solo grazie all'intervento di una nave italiana, che lo nascose ai persecutori traendolo in salvo. E gratitudine la sorella di Aznavour fu chiamata Aida, in onore al nostro Paese. Il suo legame con il Belpaese si evince dalle numerose incisioni in italiano: i suoi maggiori capolavori sono stati eseguiti nella nostra lingua, come "Io fra di voi" o "Quello che si dice". Brani che non solo semplici motivetti ma nascondono frammenti di vita vissuta, che parlano di melanconia, di tradimenti e di sofferenza. Anche l'omosessualità è stata trattata con garbo e passione dallo chansonnier, che amava pensare che il suo brano potesse giovare alla causa degli omosessuali, purtroppo ancora oggetto di scherno e discriminazioni.