Napoli mon amour è il romanzo d’esordio di Alessio Forgione, un giovane partenopeo che, almeno per il momento, vive e lavora a Londra. Il libro, edito dalla casa editrice milanese NNE, è ufficialmente arrivato nelle librerie il 20 settembre. Protagonista della storia è Amoresano, un quasi trentenne che racconta in prima persona la sua agrodolce vita di giovane adulto che, purtroppo o per fortuna, non ha ancora trovato il suo posto nel mondo. Vive a Soccavo, è laureato in scienze politiche e sociologia, ha lavorato per diversi anni sulle navi, ma ora si ritrova ad essere disoccupato e a mettere mano al gruzzoletto di risparmi accumulati nel tempo.

Trascorre le giornate cercando lavoro, leggendo o scrivendo. È single ed ha uno spiccato senso di osservazione. Se la sera esce è per incontrare il suo amico Russo o per vedere il Napoli. È infatti un gran tifoso degli azzurri.

I colloqui di lavoro che gli capitano sono desolanti, si tratta sempre di lavori a nero con paga miserabile: 200 € al mese sei giorni la settimana, per 5 ore al giorno. Per fortuna c’è Russo con cui condividere una birra e film in streaming, quando i ricordi d’infanzia e le letture non bastano a scaldare un po’ il cuore.

All’improvviso arriva l’amore. È sabato, il Napoli sta giocando contro il Bologna, Amoresano è in un bar a Piazza del Gesù per seguire la partita. Quando esce per fumare resta folgorato da una ragazza bellissima che indossa un cappotto color cammello.

Nonostante la timidezza decide di seguirla: “camminavamo, assieme ma distanti. All’altezza di piazza San Domenico, attraverso le vetrine di un bar, vidi che il Bologna aveva segnato, ma non mi importò nulla, pensavo ad altro, soprattutto a cosa dirle. Mai avevo fermato una femmina per strada e pensai che era pure ora di cominciare”.

Il Napoli vince 7 a 1 contro il Bologna e pure Amoresano riesce a portare a casa un buon risultato: ha accompagnato la ragazza fino alla metro, l’ha fatta ridere e si è guadagnato il numero di cellulare. Ma sarà quello giusto? Ad ogni modo quell’incontro è l’inizio di una storia d’amore, bella, che sa di reale: “Assaggiai la pasta e la feci assaggiare anche a lei, perché m’interessava che fosse buona per lei più che per me”.

Amoresano è un attento lettore, il suo libro preferito è Ferito a morte di Raffaele La Capria, scrittore napoletano trasferitosi a Roma, nonché suo nume tutelare. Difatti, il giorno del suo trentesimo compleanno, decide di recarsi nella Capitale e consegnare a La Capria alcuni racconti. Una gita fuoriporta che segna una tappa importante nella sua duplice veste di scrittore e innamorato. Insomma Amoresano è un personaggio che si lascia scoprire un po’ per volta, che non ha paura della solitudine, ironico ma anche fragile, appartenente alla stirpe degli ultimi romantici.

Alessio Forgione mette nero su bianco una storia che tocca un po’ tutti in prima persona e lo fa con uno stile immediato e veritiero trattando temi importanti quali affetto, amore, amicizia, sesso, lavoro, morte.

Il lettore sarà stimolato anche dai ricchi riferimenti letterari, musicali e cinematografici che popolano il testo dal primo all’ultimo capitolo. Il quadro che ne viene fuori è una Napoli dipinta in tutte le sue sfumature che racconta il modo di fare di noi napoletani che siamo “capatosta” ma crediamo pur sempre nel destino: “Se è cosa si farà”, senza dimenticare di scardinare i soliti luoghi comuni: “Ci portarono le pizze ed erano una chiavica”.