Anna Ansalone è una giornalista irpina e da poco ha pubblicato il suo romanzo rivelazione "Io, lui e nessun altro". Un racconto semplice, scorrevole, alla portata di tutti. Il tema è la dipendenza affettiva. Anna Ansalone tocca un tema comune a molte donne. E' semplice entrare in questo tunnel, più difficile è uscirne. La fame d'amore ci porta a idealizzare la persona che abbiamo affianco. Questa idealizzazione giustifica ogni comportamento sbagliato o addirittura forme di violenza, soprattutto quella psicologica che è la più frequente. Come la protagonista della storia, Giorgia, che ha avuto l'illusione di poter far rinascere la sua vita sentimentale con Ciro dopo la separazione con il marito a soli 35 anni.

Un matrimonio inizialmente felice, ma che si è concluso bruscamente in quanto colui che le aveva promesso amore eterno ha scelto di stare con un'altra donna. Quando Giorgia incontra Ciro è sicura che sia la sua seconda possibilità. Del suo amore passato è rimasto solo il figlio, Matteo, a cui è particolarmente legata. Ciro, ben presto, rivela il suo vero volto, quello del narcisista patologico. Il tipico uomo insicuro in cui ogni donna, almeno una volta nella vita, si è imbattuta. Cinici, spietati che ci sminuiscono, ma non perché più forti. Questo tipo di persone sono particolarmente fragili e si sentono sempre inferiori a tutti. La scrittice, Anna Ansalone, ha saputo con il suo racconto dare uno spiraglio di luce alle donne, a tutte le lettrici che si sono riviste in questa storia.

In fondo al buio c'è sempre uno spiraglio di luce. E' vero che nessuno si salva da solo, ma è anche vero che per salvarsi bisogna prima amare se stessi e poi il resto. Una volta avuta una piena consapevolezza di ciò che siamo, possiamo sapere scegliere l'amore, quello sano. Una storia travolgente, condita da inserti poetici e richiami della sfera psicologica, da leggere tutta d'un fiato.

"Io, lui e nessun altro", la trama del romanzo rivelazione dell'irpina Anna Ansalone

Giorgia, la protagonista del libro, si è sposata in giovane età. A 28 anni è già madre di Matteo e a 35 anni è già una donna sola. Il marito, infatti, l'ha lasciata per un'altra donna. Ha dovuto anche rinunciare, senza rimpianti, a un importante incarico accontentandosi di lavorare come giornalista a livello locale.

Conosce in ambito lavorativo l'affascinante Ciro con cui inizia una relazione "malata". Ciro, infatti, si rivela un narcisista patologico che manipola Giorgia e la sminuisce, praticando su di lei una violenza psicologica alquanto vile. La donna riesce ad uscire da questa situazione grazie all'amore per Matteo, suo figlio e all'aiuto di un percorso psicologico. Giorgia esce dal rapporto con questo uomo distrutta, ma consapevole di poter ricostruire la sua vita e ritrovare se stessa attraverso tre fasi: la disperazione, l'accettazione e la responsabilità.

Anna Ansalone suggerisce il modo per liberarsi dalla dipendenza affettiva

La parola che può riassumere questo romanzo è Gaslighting, cioè una forma di violenza psicologica con cui il carnefice porta la vittima in una realtà falsificata e manipolata.

Chi è vittima di un narcisista patologico, infatti, tende a credere alle parole del soggetto che la ritiene un essere inferiore e insignificante e si autodistrugge, fino ad arrivare a non avere una propria personalità. Anna Ansalone indica alle donne che hanno vissuto o vivono una simile esperienza come poterne uscirne. Innanzitutto è inutile cercare di salvare il soggetto affetto da narcisismo patologico, ogni sforzo in questo senso sarebbe vano. Bisogna concentrarsi su se stesse più che sull'altra persona, cercando di guarire dalla dipendenza affettiva anche con un aiuto psicologico. Il cambiamento va cercato in ognuno di noi e non all'esterno. Per uscire da questo tunnel è importante avere la consapevolezza di chi siamo, ritrovarci e amarci più di qualunque altra cosa.