Claudio Baglioni ha deciso di rivoluzionare il cast del Festival di Sanremo. Le sue scelte per la prossima edizione, che si svolgerà dal 4 al 9 febbraio 2019, si distaccano di molto da quelle compiute dai direttori artistici in passato. Ed anche da quelle effettuate l’anno scorso dallo stesso Baglioni, che aveva preferito cantanti con molti anni di esperienza ed una solida carriera alle spalle, chiudendo le porte agli interpreti freschi di talent ed alla scena hip hop italiana. Quest’anno, invece, sembra aver deciso di lasciare largo spazio ai giovani già affermati ed alle ultime tendenze discografiche, attingendo a piene mani anche dal panorama indie, che in passato vedeva al massimo un rappresentate per edizione; ma non mancano alcuni nomi più tradizionali, per accontentare tutti i gusti.

Einar e Mahmood in gara con i Big

Dalla seconda serata di Sanremo Giovani, condotta brillantemente da Pippo Baudo e Fabio Rovazzi, è uscito il nome dell’altro artista emergente che gareggerà a febbraio con i Big: insieme ad Einar, vincitore del primo turno, è Mahmood a staccare il biglietto per l’Ariston.

In entrambi i casi si tratta di volti abbastanza noti: mentre uno viene dalla scuderia di Amici di Maria De Filippi, dove l’anno scorso si è classificato al terzo posto, l’altro vanta una vittoria ad Area Sanremo che gli ha consentito nel 2016 di partecipare al festival, sempre tra i giovani, con “Dimentica”.

Ma nel passato dell’interprete milanese, con padre egiziano e madre italiana, c’è anche una partecipazione ad X Factor nel 2012.

Mahmood con “Gioventù Bruciata” ha convinto pure i giornalisti, che gli hanno assegnato il premio della critica (che nella prima serata era invece andato a Federica Abbate).

Spazio all’indie e al rap

Come detto, insieme ad Einar e Mahmood parteciperà al festival una compagine molto variegata, con tanti esordienti. La scena indie sarà davvero ben rappresentata: oltre a Motta e ai The Zen Circus, ci sarà anche la band genovese degli Ex-Ortago, che farà conoscere al grande pubblico di Rai 1 il suo pop con “Solo una canzone”.

E poi troverà spazio il rock dei Negrita, che tornano a Sanremo dopo 16 anni con “I ragazzi stanno bene”. Se Il Volo rappresenta la tradizione, sicuramente Achille Lauro con il suo trap è una fotografia del presente, che in pochi avrebbero immaginato di vedere all’Ariston: c’è molta curiosità per il suo brano “Rolls Royce”.

Ma in quota hip hop ci saranno anche Ghemon e Shade, che con Federica Carta tenterà di ripetere in “Senza Farlo apposta” il successo da 91milioni di visualizzazioni su Youtube di “Irraggiungibile”.

Molto più eterogenee le altre due accoppiate selezionate da Baglioni: Nino D’Angelo duetterà in “Un’altra luce” con Livio Cori, giovane rapper (alcuni dicono che sia lui il misterioso Liberato) ed attore in Gomorra 3, mentre c’è attesa di scoprire cosa combineranno insieme Briga (altro rapper, ex Amici) e la diva Patty Pravo, che canteranno “Un po’ come la vita”.

Un cast davvero eterogeneo

Altre coppie invece si dividono a Sanremo, come quella dell’hit estivo “Non ti dico no”: Loredana Berté ed i Boomdabash, che esordiscono con “Per un milione”. Dopo il fortunato tour, Nek ritroverà Francesco Renga (“Aspetto che torni”), già trionfatore nel 2005 con la splendida “Angelo”.

Vincitrice del passato è anche Arisa, alla sua sesta partecipazione in 10 anni: canterà “Mi sento bene”.

Completano la magra pattuglia delle interpreti femminili – solo sei – Anna Tatangelo e Paola Turci, entrambe ormai di casa all’Ariston.

Un altro gradito ritorno è quello di Daniele Silvestri con “Argento vivo”: il cantautore romano ha sempre lasciato una traccia profonda nei suoi passaggi in Riviera, così come il vincitore del 2007, Simone Cristicchi.

Tra i favoriti, prima ancora di ascoltare le canzoni, possiamo sicuramente annoverare Irama, vincitore ad Amici 2018, ed Ultimo, trionfatore tra i giovani l’anno scorso. Infine il cantautore livornese Enrico Nigiotti sembra essere il concorrente più debole sulla carta: chissà che la sua “Nonno Hollywood” non ribalti i pronostici.