Sarà “La paranza dei bambini” l’unico film italiano in concorso alla 69esima edizione del Festival del Cinema di Berlino in programma dal 7 al 17 febbraio. Diretto da Claudio Giovannesi (già regista di alcuni episodi della seconda stagione di Gomorra) e tratto dall’omonimo libro di Roberto Saviano edito da Feltrinelli nel 2016, il lungometraggio è stato prodotto da Palomar con Vision Distribution e sarà distribuito nelle sale a partire da mercoledì 13 febbraio.
La pellicola è stata interamente girata a Napoli nel corso dell'estate e ha come protagonisti sei ragazzi di quindici anni: Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O'Russ e Briatò, interpretati da sei attori esordienti selezionati nei rioni del capoluogo campano: Francesco Di Napoli, Artem Tkachuk, Alfredo Turitto, Ciro Vecchione, Ciro Pellecchia, Mattia Piano Del Balzo.
Uniti da un legame fraterno, i giovani protagonisti mirano a prendere il controllo del rione Sanità con la convinzione di poter riportare la giustizia all’interno del quartiere. Pronti a tutto pur di fare soldi e acquisire maggior potere, i ragazzi non temono né la morte né il carcere, ma qualcosa dovranno sacrificare.
La paranza dei bambini
"Paranza" nel gergo camorristico significa gruppo criminale ma nel dialetto napoletano il termine si rifà al mare e in particolare alle reti a strascico delle piccole imbarcazioni utilizzate dai pescatori. Le imbarcazioni si muovono in coppia e gettano le reti nei fondali bassi dove è possibile pescare principalmente pesci piccoli per la frittura delle paranza, i cosiddetti "piscitiell".
Così Roberto Saviano spiegava a Repubblica il titolo del suo romanzo, uscito nel 2016 e divenuto caso letterario sotto Natale 2017 entrando in classifica tra i libri più venduti.
La paranza dei bambini è una delle tante realtà difficili di Napoli, è composta principalmente da ragazzini provenienti da famiglie estranee alla criminalità organizzata che scelgono la via della malavita perchè attratti da soldi e potere che questa strada promette a chi la intraprende.
Pur trattandosi di una storia di finzione, Saviano e Giovannesi ci portano dunque in una Napoli attuale dove i protagonisti si calano all'interno di una terrificante realtà sociale ed è così che ne esce "Un film contemporaneo ed emozionante, capace di interpretare con realismo una deriva del nostro tempo", come lo ha definito Nicola Maccanico, amministratore delegato di Vision.