Era il novembre del 2017 quando il bellissimo Castello di Moncalieri è stato riaperto alle visite del pubblico, a nove anni dall'incendio che ne aveva distrutto una parte (un'ala). La sua restaurazione è stata finanziata, a diverso titolo, dal Comune di Moncalieri, dalla Regione Piemonte e dalla Compagnia di San Paolo: la cifra totale ammontava a circa 4 milioni di euro. La bellezza e la maestosità del Castello hanno attratto moltissimi visitatori dopo la sua riapertura: si conta che gli ingressi a fine 2018 (quindi circa un anno dalla riapertura) siano stati ben 20.000.
Una cifra che, se presa da sola, può apparire nella media, ma bisogna contare che il Castello è stato visitabile solo nei fine settimana e quindi tale affluenza è stata molto alta.
La notizia della chiusura: la rabbia del sindaco Montagna e di alcuni dirigenti regionali del PD
La brutta notizia della chiusura al pubblico del Castello è stata, quindi, scioccante (appunto anche tenendo conto dei dati sopracitati!). La struttura territoriale del Ministero dei beni e delle attività culturali (cioè il Polo Museale) ha deciso, nei giorni scorsi, di chiudere la struttura senza dare una, anche solo ipotetica, data di riapertura. "Mancano i dipendenti e, al momento, è presente un solo addetto alla visite in tutto il Castello": questa la motivazione della chiusura.
Negli ultimi tempi, infatti, alcune visite parziali all'edificio storico sono state possibili grazie alla disponibilità dei Carabinieri (che occupano parte della struttura).
La reazione del sindaco di Moncalieri Paolo Montagna è dura e pungente: "si parla della chiusura del Castello e, purtroppo, al momento è così ma è una vergogna che ha precise responsabilità!".
Si sfoga così su Facebook il primo cittadino che ricorda ancora come sia inaccettabile che un sito Patrimonio dell'Umanità venga chiuso solo perché non ci sono addetti alla sua custodia. Montagna precisa ancora che lui stesso, a fine 2018, aveva scritto una lettera al Ministero dei Beni Culturali per firmare un accordo che consentisse la riapertura del Castello (anche con risorse economiche ed umane del Comune): lettera alla quale non ha mai avuto risposta.
Anche la politica locale, però, si è indignata di fronte a una decisione così sconvolgente. Il Segretario regionale del PD piemontese Paolo Furia e il Responsabile turismo e cultura PD Piemonte Emanuele De Zuanne hanno, per esempio, commentato che non è possibile che ci sia una così disomogenea qualità di gestione dei nostri gioielli culturali. Furia e De Zuanne hanno, poi, ancora ricordato che anche il Comune di Moncalieri e la Regione hanno partecipato economicamente al restauro della struttura e che: "la chiusura del Castello di Moncalieri rappresenta un'Italia nuovamente sulla soglia della crisi".
Il consigliere regionale del PD Andrea Appiano, invece, questo pomeriggio (giovedì 28 febbraio) ha depositato un'interrogazione in Consiglio Regionale a sostegno delle iniziative di sindaco ed amministrazione del comune di Moncalieri.
Constatando l'alto valore simbolico e culturale del Castello (è patrimonio dell'umanità riconosciuto dall'UNESCO) e ritenendo che la sua chiusura sia inaccettabile per gli ingenti investimenti operati e per la motivazione addotta (quella dell'insufficienza di personale), il consigliere ha interrogato il Consiglio Regionale al fine discutere su quali siano le azioni da poter intraprendere per giungere alla riapertura del Castello (sostenendo, così, l'amministrazione comunale di Moncalieri).