Sid Vicious è stata tra le figure che più di tutte ha incarnato la cultura punk: giovane ribelle, provocatore, nichilista e autolesionista, ha portato la sua vita da un eccesso all'altro, fino alla morte avvenuta dopo l'ultima tragica overdose, nella notte tra il 1° e il 2 febbraio del 1979, vale a dire esattamente 40 anni fa.
La vita di Sid Vicious
Simbolo del punk, Sid Vicious incarnava perfettamente lo stile e l'attitudine del punk: provocatore e irriverente, amante della musica punk, frequentatore dei locali londinesi, spirito ribelle, è amico di John Lydon, cantante dei Sex Pistols e spesso si reca ai loro concerti.
Nonostante sia lontano anni luce dall'essere un musicista affidabile, entrò comunque nei Sex Pistols come bassista nel 1977 per rimpiazzare Glen Matlock. Dopo pochi mesi, verrà cacciato dalla band dopo aver litigato con il cantante John Lydon. Nonostante questo è molto attivo musicalmente: nonostante la relazione deleteria con la groupie Nancy Spungen che lo avvicinerà al mondo delle droghe pesanti, incise alcuni brani tra cui la celebre cover di My Way di Frank Sinatra per il documentario The Great Rock 'n' Roll Swindle.
La sua carriera fu fulminea ed autodistruttiva: tuttavia ancora oggi viene ricordato come uno dei simboli del punk inglese, che alla fine degli anni Settanta marchiò a fuoco lo spirito di un'intera generazione.
Le ultime ore di Sid Vicious
Dopo essere stato in carcere due mesi per aver aggredito il fratello di Patty Smith, Todd Smith, in una discoteca di New York, la sera del 1 ° febbraio 1979 Sid è con un piccolo gruppo di amici in un appartamento a Manhattan: tra questi vi sono Jerry Only dei Misfits e il fondatore dei D Generation, Howie Pyro, per festeggiare la libertà appena ottenuta.
Vicious era pulito, visto che in carcere aveva preso parte ad un programma di disintossicazione con metadone: durante la cena però un amico di Sid, il fotografo inglese Peter Kodick, lo avrebbe rifornito di eroina. Secondo le testimonianze, quella sera fece progetti per il futuro, pianificando un album che avrebbe registrato per riportare la sua vita e la sua carriera in pista.
Dopo una prima overdose, alla quale sopravvive grazie all'intervento della sua nuova fidanzata Michelle Robinson, pare abbia assunto altre due dosi. Il mattino seguente venne trovato senza vita: il corpo venne scoperto dalla madre Anne Beverley.
Ha lasciato anche un bigliettino con quelle che sono le ultime volontà: voleva essere sepolto con jeans, giacca di pelle ed anfibi vicino alla tomba della sua ragazza, Nancy Spungen, morte uccisa pochi mesi prima nell'ottobre del 1978, e del cui omicidio era imputato lo stesso Sid. La madre di Sid chiese alla madre di Nancy di poter gettare le ceneri del figlio sulla tomba della fidanzata, ma le venne negato il permesso: fu allora la stessa Anne a compiere il gesto. E fu sempre la madre a raccontare di aver fornito lei stessa la dose letale al figlio.