Verona è pronta anche quest'anno per inebriarsi di gusto con la 53esima edizione del Vinitaly. Dal lontano 1967 gli estimatori del Vino di tutta Italia (e non solo) confluiscono nella città veneta per assaporare le migliori etichette, per aggiornarsi, per conoscere le innovazioni di questo eccellente prodotto nostrano.
La tradizione incontra le innovazioni
La kermesse, dedicata ai “discepoli di Bacco”, si svolgerà al centro Veronafiere da domenica 7 a mercoledì 11 aprile. Si tratta di un evento che assume diverse connotazioni: la più immediata è sicuramente quella dedicata agli operatori di un settore il cui fatturato si è sempre - o quasi - astenuto dal conoscere la crisi economica degli ultimi lustri.
Vinitaly diventa - però - anche sinonimo di infiniti aspetti tra cui: arte, cultura tecnologica, sviluppo ma anche tutela del passato, scambi internazionali, spettacolo, turismo, editoria, marketing e partnership tra aziende.
Il vino, secondo gli intenditori, va gustato con tutti i cinque sensi di cui il nostro corpo dispone, a cui si aggiungerà un ricordo: è inevitabile legare un buon vino assaporato ad un luogo, ad una giornata in particolare, ad un viaggio a una persona.
Vinitaly promuove il vino in Cina
Vinitaly è anche il momento dei distillati: dalle nostre grappe all'incontro con altre culture, come quella giapponese. Oltre al celebre sakè, negli ultimi anni i giapponesi si sono dedicati alla produzione di alcuni pregiatissimi whisky assolutamente da assaggiare per farsi coinvolgere in un’indimenticabile esperienza plurisensoriale.
Domenica scorsa, tra l'altro, in Cina è iniziata la sesta edizione di 'Vinitaly China Chengdu'. Proprio così, Veronafiere con l'ausilio del Consolato italiano di Chongqing e dell’Agenzia Ice di Pechino, ha dato vita alla storica fiera semestrale sul settore vitivinicolo. Sono tantissime le aziende che stanno portando i nostri vini nel mondo, in particolare nel mondo cinese in cui - di anno in anno - l'importazione delle nostre etichette cresce in maniera esponenziale.
In Cina, difatti, il prodotto nostrano ha visto aumentare la propria domanda del 106% soltanto negli ultimi cinque anni, superando di gran lunga quella storica tedesca.
Ai visitatori che visiteranno la storia fiera non resta, dunque, che lasciarsi avvolgere dall’euforica frenesia che in maniera unica si congiunge al relax dato dal suono del sughero che dolcemente lascia il vetro del collo della bottiglia per dare inizio all’esplosione di colori, profumi, sapori e retrogusti che solo il vino riesce a donare.