Un delitto con un solo sospettato, al quale sembrano ricondurre tutti gli indizi, anche se non c’è nessuna prova concreta. Il giudice Giovanni Mastropaolo è stato ucciso nella sua villa isolata. Le indagini si concentrano sull’ultima persona ad averlo visto vivo, il vicequestore Francesco Prencipe che non lo incontrava da due anni nonostante i due fossero stati amici fraterni ed avessero formato a lungo un affiatato trio insieme a Giorgio, un avvocato fallito e con problemi di alcolismo al quale il poliziotto si rivolge per cercare di dimostrare la propria innocenza.

Come si può intuire dalla trama con Non sono un assassino, film di Andrea Zaccariello tratto dal romanzo omonimo di Francesco Caringella, torna alla ribalta il legal thriller, un genere di solito poco praticato dal nostro Cinema. Protagonista del film Riccardo Scamarcio che durante la conferenza stampa di presentazione si è soffermato sul ruolo che gli è stato affidato: "E' stato interessante confrontarsi con un personaggio che deve dimostrare la sua innocenza. Il film ruota anche sui meccanismi della giustizia e sulla ricerca della verità. Sono convinto che piacerà agli italiani".

I tormenti del personaggio che interpreta Riccardo Scamarcio

Il regista si avvale di un cast di pregio, formato da attori noti che però hanno cercato di offrire interpretazioni che si allontanassero da quelle a cui siamo abituati.

Così Riccardo Scamarcio, nel ruolo del vicequestore, si lascia invecchiare dal trucco, ma si confronta con un nuovo personaggio tormentato, da inserire di diritto nella galleria dei ritratti memorabili che l’attore ci ha regalato negli ultimi anni. Durante il Bif&st – Bari International Film Festival, dove Non sono un assassino è stato presentato in anteprima, Scamarcio ha ribadito di preferire questo tipo di ruoli che gli permettono di mettere a fuoco la tridimensionalità della figura da raccontare.

L’umanità di Edoardo Pesce, le qualità mimetiche di Alessio Boni

Ma anche gli altri grandi nomi del cast cercano di differenziarsi dal passato. Alessio Boni, ad esempio, interpreta il giudice Mastrangelo risultando quasi irriconoscibile anche grazie ad un trucco che lo imbruttisce stravolgendone i lineamenti. Giorgio è stato invece affidato ad Edoardo Pesce, premiato a Bari per la sua prova in Dogman di Matteo Garrone, che regala grande umanità al suo personaggio di eterno bambino schiacciato dalla personalità del padre.

Da anni corteggia insistentemente una donna che però non è per nulla interessata a lui. Infine Claudia Gerini che, nel ruolo della pm dell’accusa Paola Maralfa, sussurra le proprie battute cimentandosi in un inedito accento siciliano.

Una storia di amicizia e tradimenti

Ma, come ha ben spiegato Scamarcio, il film ha più piani di lettura: accanto al classico giallo da risolvere c’è anche un’analisi del meccanismo che ruota intorno alla giustizia in Italia con il processo che diventa una messinscena, in cui difesa e accusa recitano una parte e spesso pensano più ad essere convincenti che a ricercare la verità. Infine Non sono un assassino è la storia di un’amicizia, che può mutare nel tempo e dei tradimenti che possono sopraggiungere.

Per seguire i tre protagonisti nel corso degli anni Zaccariello offre allo spettatore con un continuo alternarsi di flashback e salti di tempo che accelerano il ritmo della narrazione. Infine, un ultimo segreto: cosa sarà quella chiave che i due amici superstiti si scambiano di continuo?