Oggi 17 luglio è venuto a mancare lo scrittore Andrea Camilleri: aveva 93 anni. Si tratta di un letterato unico che si è distinto per il suo modo di fare scrittura facendo dei capolavori, al punto da essere considerato da molti come il più grande scrittore italiano contemporaneo.

Camilleri ha dimostrato di essere un personaggio poliedrico, dividendosi tra i romanzi e il teatro, senza mai nascondere i propri pareri sulla politica.

Lo scrittore aveva espresso la volontà di terminare la propria carriera seduto in una piazza per raccontare delle storie: questa era la risposta che il drammaturgo dava a chi gli domandasse come mai non fosse andato in pensione.

Negli ultimi tempi Camilleri era vicino alla cecità, ma continuava a fare il suo lavoro con eccezionalità, riuscendo a mescolare la realtà con la fantasia. Lo scrittore ha proseguito nel raccontare storie e ha potuto contare sull'aiuto di una fedele assistente: Valentina Alferj.

La pubblicazione dei romanzi su Montalbano

L'esordio di Camilleri con la narrativa avvenne nel 1978, quando a 53 anni scrisse "Il corso delle cose".

Ma fu il 1994 a rappresentare la svolta decisiva nella vita e nella carriera di Camilleri, con la pubblicazione de "La forma dell'acqua", ovvero il primo romanzo incentrato sulle indagini del commissario Montalbano.

Col passare degli anni, sono usciti numerosi romanzi con protagonista il commissario di Vigata, che ottennero un successo al di sopra delle aspettative sorprendendo lo stesso Camilleri.

Attraverso il personaggio di Salvo Montalbano, lo scrittore si è interrogato su una serie di problematiche attuali e ha fatto i conti con i dubbi sul mondo circostante.

Due persone sono state importanti nella carriera di Andrea Camilleri e corrispondono ai nomi di Manuel Vazquez Montalban ed Elvira Sellerio. Il primo fu legato a Camilleri da una grande amicizia, mentre la Sellerio è stata fondamentale nel convincere lo scrittore nato a Porto Empedocle a proseguire la sua carriera narrativa.

A teatro con Tiresia e l'ultima intervista televisiva

Camilleri nel 2018 ha avuto modo di impersonare un personaggio che aveva delle evidenti somiglianze con lui: parliamo di Tiresia, l'indovino affetto da cecità che fu fondamentale per indicare a Ulisse la strada giusta.

L'ultima apparizione televisiva dello sceneggiatore è avvenuta nel corso dell'intervista a "Che tempo che fa" nell'ottobre 2018, condotto da Fabio Fazio, dove fra le altre cose aveva espresso il proprio pensiero politico. Successivamente Camilleri aveva fatto delle dure critiche nei confronti del ministro Matteo Salvini affermando: "Vederlo impugnare il rosario mi dà un senso di vomito".