Roberta Marten è un talento innato della musica. Ha iniziato a cantare fin da quando aveva tre anni e, grazie ad un accurato studio del pianoforte, è riuscita ad affinare e a migliorare ulteriormente la sua tecnica. La sua prima, e importante, esperienza nel panorama discografico è avvenuta nel 2003 quando ha registrato un album-tributo ai grandi Lucio Battisti/Pasquale Panella, nel quale ha collaborato con un trio vocale. Il progetto è stato firmato da Franco Zanetti, prodotto e distribuito da Sony Italia.

In questi anni si è concentrata principalmente ed esclusivamente nella stesura di canzoni inedite.

Sono arrivati così progetti di rilievo come quello con David Laudat, famoso coach-vocal coach delle band anni '90 Spice Girls e Take That.

Inoltre la cover del famoso brano degli anni '80 "Shattered Dreams", interpretata da Roberta e riarrangiata in modalità dance da Daniele Tignino, musicista del gruppo Ti.Pi.Cal. è stata utilizzata per circa tre mesi come sigla del programma preserale di Rai 1 L'Eredità nel 2013.

Roberta Marten, a febbraio, ha lanciato un nuovo singolo, scritto insieme all'autore e compositore Raffaele Andrea Viscuso. S'intitola Imbarazzismo ed è una sorta di riflessione sui pregiudizi, o meglio, sull'attimo in cui si prova quella forma d'imbarazzo che può portare a degli atteggiamenti discriminatori.

Nell'esecuzione del pezzo, la cantante ha potuto avvalersi della speciale partecipazione di Mauro Coruzzi, in arte Platinette.

Per Blasting News sia Raffaele Andrea Viscuso che Roberta Marten hanno rilasciato un'intervista, dove raccontano non solo com'è nato Imbarazzismo, ma anche il messaggio che hanno voluto lanciare con questo inedito.

Raffaele Viscuso: 'Imbarazzismo è un neologismo formato da due parole che stimolano emozioni forti'

Raffaele, qual è stata la molla che ha fatto scattare questa collaborazione fra te e Roberta?

Ho ascoltato su YouTube dei brani che mi aveva linkato e sono rimasto colpito dalla sua voce, sia per il timbro che per l'estensione.

Subito dopo, parlando d'inediti, mi sono interessato ad alcune sue idee, come ad esempio Imbarazzismo, per questo ci ho lavorato su.

In quanto tempo avete scritto Imbarazzismo?

Roberta mi ha inviato questo testo che aveva già il titolo. Le frasi che aveva scritto erano interessanti e mi piaceva molto l'argomento. Ho iniziato a musicare il testo, facendo ovviamente le modifiche necessarie, aggiungendo delle frasi dove c'era la necessità per motivi legati alla durata e/o alla metrica. Un argomento va compreso letteralmente, ma soprattutto emotivamente prima di aggiungere qualcosa. Non si deve mai uscire "fuori tema". È stato proprio un lavoro di team, anche se a distanza. In merito alle tempistiche, il brano è stato completato dopo circa due settimane.

In quale genere musicale collocheresti questo brano?

Direi Pop, con qualche influenza dance anni '80.

Secondo te a quale fascia di pubblico si rivolge la canzone?

Non so. Credo che se un testo si ascolta con attenzione, si possano trovare tante chiavi di lettura. Imbarazzismo è un neologismo formato da "imbarazzo" e "razzismo", due parole che stimolano emozioni forti. Se si interpreta soltanto immedesimandosi nella canzone ha un significato, se si va oltre, si può pensare che sono emozioni provate, purtroppo, da tante persone, indipendentemente dal colore della pelle, stato sociale o genere sessuale.

C'è un messaggio preciso che tu e Roberta avete voluto lanciare con Imbarazzismo?

L'obiettivo di un artista, solitamente, è quello di esprimere le proprie emozioni o il suo modo di vedere la vita, la società.

Credo che Roberta voleva mettere in musica questo e che si siamo riusciti. Poi ognuno ci legge il messaggio che vuole. La bellezza delle arti è proprio data dal fatto che ognuno interpreta un'opera a modo suo.

Non possiamo non chiederti di Mauro Coruzzi: ci racconti com'è nata l'idea di coinvolgerlo nel progetto?

Mauro Coruzzi, in arte Platinette, si è sempre distinto per la sua intelligenza e per quel "pizzico" di umorismo tagliente che lo hanno reso l'artista che è. Sono dell'idea che la scelta non poteva essere più azzeccata.

Ci descrivi Roberta Marten con tre aggettivi?

Capace, dinamica ed estroversa.

Roberta Marten: 'Imbarazzismo tratta in modo semplice una tematica sempre attuale'

Com'è nata l'idea di Imbarazzismo?

È nata per caso. Volevo scrivere un brano contro il pregiudizio in generale. Del resto il pregiudizio è una problematica personale di chi è contrariato da scelte e stili di vita altrui, un problema non mio, ma di chi se lo fa. Il testo di Imbarazzismo tratta in modo semplice una tematica sempre attuale.

Questo brano è frutto della collaborazione con Raffaele Andrea Viscuso: come e quando vi siete conosciuti?

Ci siamo conosciuti attraverso i social nel novembre 2016. Successivamente poi ci siamo sentiti telefonicamente, incontrati di persona e artisticamente.

Come ti sei trovata a lavorare con Raffaele Viscuso?

Non è facile incontrarsi anche artisticamente, non ci si conosce. Entrambi arriviamo da mondi musicali differenti, pertanto all'inizio può sembrare difficile.

Imbarazzismo è nata spontaneamente e ci è piaciuta subito. Non è stato complicato per noi iniziare un rapporto di collaborazione.

Parlando del testo, cosa vuole raccontare il tuo Imbarazzismo? Vi troviamo anche una sorta di denuncia contro i pregiudizi?

Imbarazzismo racconta in modo semplice l'imbarazzo che si ha nell'essere attratti da una persona con caratteristiche poco usuali o fuori dalla norma. Nella maggior parte dei casi, questa attrazione stimola la curiosità a conoscere. Molto spesso, purtroppo, la paura del giudizio altrui spinge a non approfondire ciò che sentiamo. L'attrazione potrebbe sfociare in sentimento e trovarsi a fare i conti con sé stessi è spesso una complicazione.

Qual è la genesi del titolo decisamente originale di questa canzone?

Imbarazzismo è un vocabolo della lingua italiana, sono attratta dalle parole poco utilizzate, a tratti divertenti, che in realtà racchiudono significati così profondi. L'imbarazzismo è l'attimo che precede l'imbarazzo e sta tra l'imbarazzo e il giudizio alle volte razzista. Queste due parole sono figlie di un'unica madre e geneticamente sorelle.

A questo progetto ha partecipato anche Mauro Coruzzi, Platinette: com'è stato lavorare con lui? Secondo te in futuro si potrebbe ripetere quest'esperienza?

Platinette è "paterno", Mauro Coruzzi è "materno". È un artista dotato di grande intelligenza e sensibilità, ed io ho avuto la fortuna di collaborare con entrambi. Mi sono sentita subito a mio agio.

Del resto, il nostro matrimonio artistico nasce da una "questione di feeling".

Il brano è già stato lanciato da qualche mese: qual è stata la risposta del pubblico finora?

Imbarazzismo è un brano pop che resta al primo ascolto, questo è ciò che mi è sempre stato detto. Il brano è arrivato 25° nella classifica dell'airplay radiofonico e c'è stata un'ottima risposta mediatica.

Con Raffaele Andrea Viscuso state lavorando anche a un album oppure avete deciso di fermarvi con Imbarazzismo?

Insieme abbiamo scritto Imbarazzismo e altre due canzoni che, certamente, nel caso di un EP o album faranno parte di un unico progetto. Attualmente ci siamo concentrati su Imbarazzismo e abbiamo ricevuto i feedback di cui necessitavamo per proseguire con un entusiasmo ancora più grande.

Roberta, il tuo primo progetto importante è avvenuto nel 2003: come collochi Imbarazzismo nella tua esperienza professionale?

Imbarazzismo è certamente tra le mie esperienze artistiche più importanti. La prima tra queste, grazie a Franco Zanetti, Sony Music e Rudy Zerbi, è stata il mio primo disco realizzato con il trio vocale Equivoci, intitolato "Sinceramente non tuo", album tributo al repertorio di Lucio Battisti con i testi di Pasquale Panella. Avevo appena 21 anni quando vidi il primo speciale dedicato all'uscita dell'album e a noi. La promozione è iniziata dal TG1 e TG2. Successivamente siamo arrivati al terzo posto al prestigioso Premio Luigi Tenco, conquistando le attenzioni delle maggiori testate giornalistiche italiane, quali: La Repubblica, Tv Sorrisi e Canzoni, Corriere della Sera e tante altre che ci hanno dedicato diversi articoli.

Ero davvero soddisfatta e lo sono tutt'ora, in quanto Imbarazzismo è a prescindere importante quanto il mio passato artistico. Ho finalmente trovato il momento giusto nella mia vita per raccontare ciò che sentivo, e tutto questo è stato impreziosito da un featuring che considero un dono.

Quali sono i tuoi prossimi progetti o qual è il sogno che vorresti realizzare come cantante?

Non faccio programmi e non ho progetti, ho delle canzoni che hanno qualcosa da dire. Fare la cantante non è mai stato un sogno, bensì una professione artistica dove poter comunicare, attraverso un dono, ciò che sento. La cantante oggi non è più un mestiere o lo è per i pochi che riempiono gli stadi (che meritano indubbiamente tutto il seguito che hanno). Cantare per me, oggi, è soltanto una meravigliosa dipendenza alla quale non potrei mai rinunciare.