Cosa è il “patrimonio culturale”? Esso comprende solo ai beni materiali, ai monumenti e alle testimonianze scritte, oppure dobbiamo includere anche la memoria, i beni intangibili e le fonti orali? Sono alcuni dei temi che verranno trattati da Alessandro Portelli, scrittore, critico letterario e già ordinario di letteratura angloamericana all’università la Sapienza di Roma, nel corso della conferenza dal titolo “Voce, memoria e beni culturali immateriali”, proposta dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali il prossimo giovedì 26 settembre a Roma, presso la Sala della Crociera del Palazzo del Collegio Romano (ore 12:00, via del Collegio Romano 27).
“La registrazione magnetica della voce ha rappresentato una vera rivoluzione per lo studio critico delle fonti orali”, dice Alessandro Portelli, uno tra i principali studiosi al mondo dell'oralità. Con questa innovazione tecnologica, infatti, le culture orali, che prima non avevano cittadinanza nel lavoro dei critici sulle fonti, sono state riconosciute a pieno titolo come fonte alternativa per la ricostruzione della memoria collettiva. Un'innovazione dalla quale discende, secondo lo studioso, la rivoluzione che ha interessato tutta la ricerca storica del Novecento.
Le Classi aperte della Fondazione Scuola beni e attività culturali
L'appuntamento proposto dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, reduce dal Salone del Restauro di Ferrara alla presenza del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, fa parte del ciclo “Classi aperte”, rivolto non solo agli studenti della Scuola del Patrimonio e dell’International School of Heritage, i due corsi di studio proposti dall’istituto, ma a un più vasto pubblico di studiosi e appassionati.
La Fondazione è infatti nata su iniziativa del Mibac con lo scopo di offrire alta formazione ai professionisti attivi nella gestione del patrimonio culturale, sia esso materiale o immateriale.
La ricerca sull’oralità
Alessandro Portelli, d'altro canto, ha dedicato gran parte del proprio percorso accademico e del proprio impegno sociale, alla cultura popolare e alle fonti orali.
Quasi mezzo secolo fa, nel 1972, è stato tra i fondatori ed animatori del Circolo Gianni Bosio, rivolto alla conoscenza e valorizzazione delle culture popolari.
Ha pubblicato numerosi libri di critica letteraria e storica. Il suo “L'ordine è stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria”, ha vinto il Premio Viareggio nel 1999.
Su temi dell'oralità sono da ricordare anche “Il testo e la voce. Oralità, scrittura e democrazia nella letteratura americana” e “Storie orali. Racconto, immaginazione, dialogo”. Tra le opere dedicate alla cultura musicale americana, “Badlands. L'America di Bruce Springsteen: il lavoro e i sogni” e “Bob Dylan: pioggia e veleno”.