Nel tardo pomeriggio di ieri Vice Italia ha diffuso un'intervista inedita di Tupac, recentemente pubblicata da MTV. Il contenuto è stato svelato al mondo dalla nota emittente in occasione del ventitreesimo anniversario della morte del rapper, scomparso a Las Vegas il 13 settembre del 1996, dopo circa sei giorni di agonia in ospedale, in seguito alle complicazioni conseguenti ad uno scontro a fuoco verificatosi subito dopo l'incontro di pugilato tra Mike Tyson e Bruce Sheldon, a cui l'artista aveva voluto assistere in quanto caro amico del leggendario pugile originario di Brooklyn.

L'intervista in questione venne realizzata dalla giornalista Tabitha Soren nel 1995, a fare da sfondo alle parole di un Tupac all'epoca ventiquattrenne, la scenografica cornice di Venice Beach.

Tupac, la madre, l'infanzia e il rifiuto delle droghe pesanti

La Soren decise di ripercorrere assieme all'artista classe 1971 – nato a New York, cresciuto a Baltimora, ma divenuto poi un vero e proprio simbolo del Rap del lato opposto degli Stai Uniti, quello della West Coast – tutto il suo percorso esistenziale, focalizzando il discorso molto più sul lato umano che su quello artistico-professionale.

Tupac, che nelle immagini sembra essere molto più a suo agio rispetto a quanto visto in molte delle più note interviste presenti online, parlò senza filtro della sua travagliata infanzia, citando esplicitamente la dipendenza da crack della madre, ma esprimendo allo stesso tempo estrema gratitudine nei confronti di quest'ultima: "Mia mamma mi ha fatto andare in California, perché a Baltimora non avevamo più soldi, non potevamo pagare neppure le bollette e stavamo andando incontro ad uno sfratto.

Lei però è dovuta rimanere lì, non avevamo abbastanza soldi per pagare due biglietti per la California, sai come fanno le mamme no ? Proteggono i loro cuccioli".

Nettissimo il rifiuto delle droghe pesanti espresso dal rapper: "Mai e poi mai. Mio padre è morto per la cocaina, quella roba non fa per me".

'La Polizia sa chi mi ha sparato, ma a me non interessa, credo nel Karma'

Spazio anche ad alcune dichiarazioni relative ad uno degli agguati a mano armata subiti dal rapper, a cui fortunatamente riuscì a sopravvivere: "La Polizia sa bene chi è stato a spararmi, io però non sono interessato a scoprirlo, sai, io credo nel Karma, quindi sono fermamente convinto che quello che fai, prima o poi torna indietro".

Nel corso del filmato Tupac, oltre a svelare di essere stato un bambino per certi versi atipico e timido, con una spiccata passione per la poesia, racconta anche la sua spiccata sintonia con l'universo femminile, andando per certi versi in contraddizione con alcuni stereotipi sui rapper, all'epoca – e per certi versi tutt'ora – ampiamente diffusi nell'immaginario collettivo, relativi ad un presunto maschilismo insito nel rap di strada: "Essere cresciuto ed educato da una madre Black Panther mi è stato molto utile. Ho imparato ad avere una visione globale delle cose, a impegnarmi per la mia comunità e ad essere a mio agio con le donne. Spesso i ragazzi della mia età si innervosiscono in presenza di una donna forte, si sentono in un certo senso messi in discussione. Io no, sono sempre a mio agio con le donne".