"Ci sono anch'io!": questo lo slogan che ha contraddistinto il flash mob che, a Palermo, il 3 dicembre, in occasione della "Giornata Internazionale per i diritti delle persone con disabilità" ha riunito al Teatro Massimo tantissime persone affette da disabilità e non solo che hanno ballato e cantato insieme sulle note di "Credo" di Giorgia

Credo nelle lacrime che sciolgono le maschere

Maschere che si sciolgono, differenze che si annullano nello spazio di una piazza dove due gambe non sono diverse da due ruote, dove i volti hanno un solo tratto distintivo, il sorriso, e dove l'amore per la vita è più forte di quello della malattia.

Questo e molto altro è stato il fulcro del flash mob che, a Palermo, sullo sfondo del più rappresentativo e amato monumento della città, centinaia di persone con disabilità hanno ballato e cantato sulle note della bellissima canzone di Giorgia "Credo" che, nel testo, incita a credere nella propria vita, nella propria forza interiore, quella forza che permette di superare le barriere e "sciogliere le maschere" dell'indifferenza e del pregiudizio.

Un'occasione che, insieme ad altre iniziative sportive e solidali svoltesi durante la giornata in tutta la città e in tutto il mondo, ha ribadito l'importanza di dare voce a chi voce non ne ha o, troppo spesso, viene "lasciato a casa, inascoltato".

Una condizione, quella delle persone con disabilità, che non può e non deve più rappresentare un limite, ma una risorsa da valorizzare e sulla quale porre i riflettori 365 giorni all'anno, non solo un giorno.

"La disabilità - come è stato detto durante il flash mob - non è una condizione di cui vergognarsi, ma un diritto da tutelare" e sul filo rosso di questo principio è importante fare il più possibile affinché ogni forma di differenza e pregiudizio venga annullata per dare spazio alla gioia della condivisione e dell'inclusione.

L'iniziativa ha avuto lo scopo di dare un messaggio forte alle istituzioni e all'opinione pubblica affinché si "diano una mossa" per contribuire a rendere migliore la vita di questi cittadini attraverso l'abbattimento o comunque il contrasto alle barriere sia architettoniche che culturali.

Anche lo snellimento della burocrazia potrebbe contribuire a questo scopo, attraverso la semplificazione e la messa in atto delle disposizioni previste dalla legge volte a tutelare i diritti di queste persone.

La voce dello sport paralimpico

Tante le testimonianze rilasciate da grandi esponenti dello sport paralimpico nazionale, come ad esempio quella degli atleti paralimpici Annalisa Minetti e Oney Tapia che, congiuntamente sui loro profili social, hanno scritto: "Lo sport non fa solamente bene alla salute, ma è anche un modo per urlare al mondo che tutti devono avere accesso alle stesse risorse ed opportunità, nello sport e nella vita".