Diodato, all'anagrafe Antonio Diodato, è un attivo e raffinato cantautore italiano che sicuramente non lascerà indifferenti gli amanti del bel canto al 70esimo Festival di Sanremo. Lo stesso infatti parteciperà nella categoria Big con il brano 'Fai rumore', un atto di ribellione che fotografa l’amore nel senso più ampio possibile. È un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità, a farsi sentire, a non soffocare nel silenzio delle incomprensioni, del non detto.

La stessa traccia 'Fai rumore' farà parte dell'ultimo ultimo album di Diodato in uscita il giorno di San Valentino, il 14 febbraio 2020.

'Che vita meravigliosa' è il titolo del progetto che conta 11 brani inediti, tutti scritti da Diodato e che lo stesso invita ad ascoltare per conoscere meglio la persona e l'artista che ora è.

Intervista esclusiva a Diodato

Il tuo brano sanremese si intitola 'Fai rumore'. Cos'è che fa, o ha fatto, particolarmente rumore nella tua vita?

Tante cose hanno fatto rumore nella mia vita, a volte anche le distanze, le assenze. Questo è un brano che in qualche modo invita a farsi sentire, sarà che ad un certo punto mi sono reso conto di aver riempito di troppe assenze anche il mio vissuto, quindi è nata questa canzone, quasi di protesta ed è un invito ad abbattere tutte le barriere dell'incomunicabilità, a bruciare quei silenzi che creano le distanze, che amplificano distanze, quindi ho sentito che quel palco, del Festival, potesse essere un modo per far arrivare con ancora più forza questo messaggio.

Svelaci qualcosa, se vuoi e se puoi, che possa meglio farti conoscere a chi ti ascolterà a Sanremo.

Sono un maratoneta, (sorride). Nel senso che ho iniziato questo percorso molti anni fa, è una gara lunga, mi piace questa idea del passo dopo passo; ho fatto già diversi album, questo è il mio terzo album di inediti. Vado al Festival con la speranza di riuscire in qualche modo a portare me stesso, ad abbattere le barriere che mi dividono dal resto del mondo, è una cosa che ritorna questa, perché forse è una cosa di cui ho sofferto in passato e poi non sono un tipo molto competitivo, quindi da quel punto di vista il Festival non mi spaventa più di tanto, è più la questione emotiva che mi interessa e su cui cerco di essere più attento.

Ho questo 'giardino' che coltivo da tanti anni fatto di fiori, di piante, di alberi, che stanno diventando un po' più forti, quindi vi invito ad entrare, a venire a vedere quanto è bello.

Quali sono le abitudini, i piaceri, o le cose che ti fanno esclamare 'La vita è meravigliosa'?

Penso la vita è meravigliosa quando sono a tavola con gli amici, è in un momento importante, tutti i momenti di condivisione sociale sono secondo me momenti che mi hanno sempre fatto tornare a casa con quel sentimento, con quella sensazione.

Mi piace appunto condividere del buon cibo, mi piace anche a volte vedere la riproduzione della vita, anche nel cinema. Il cinema tante volte mi ha fatto pensare che la vita sia meravigliosa perché riesce a raccontarla in un senso abbastanza compiuto, anche con una forte nostalgia, talvolta è una nostalgia di qualcosa che non si ha vissuto e che non esiste ma che in qualche modo ti mette in relazione con il tuo vissuto, quindi sono questi i momenti, alcuni dei tanti momenti, per fortuna, in cui mi viene da pensarlo.

Se dovessi scegliere la traccia del tuo ultimo album che più ti rappresenta, quale sarebbe e perché?

Questo è un album in cui davvero tutte le tracce mi rappresentano tantissimo. Ovviamente ho scelto di aprire questo album e di dar poi questo titolo partendo da una canzone che è 'Che vita meravigliosa', quindi mi sentirei di dire che quello è il manifesto ed è ciò che voglio che arrivi immediatamente. Poi però ci sono tante piccole parti di me, quindi bisognerà attraversare tutto questo album per capire cosa sono oggi e magari anche, perché no, ritrovarsi.