A un anno di distanza dalle polemiche scatenate dalla (poi scampata) partecipazione dell'editore Altaforte al Salone del libro di Torino, le polemiche intorno alla kermesse letteraria più importante del Paese non sembrano volersi arrestare. Sembrerebbe infatti che, quest'anno, gli organizzatori del Salone del Libro abbiano inoltrato nuovamente un invito all'editore Altaforte, vicino al partito di estrema destra Casa Pound, salvo poi ripensarci e ritirarlo.
La mail incriminata
Secondo quanto riportato da La Stampa, il 17 gennaio gli organizzatori del Salone del Libro avrebbero inviato un'e-mail di invito all'editore Altaforte, informandolo di avergli riservato uno spazio speciale all'interno della sezione "SalTo Nuovi Editori" con lo scopo di "arricchire e garantire la pluralità delle idee".
Un'aggiunta che ha del comico, considerando le origini della casa editrice Altaforte, da sempre vicina a partiti di estrema destra e al pensiero sovranista.
Altaforte e Matteo Salvini
Nel 2019, la casa editrice Altaforte era finita al centro delle polemiche per aver pubblicato il libro "Io sono Matteo Salvini", una biografia autorizzata scritta da Chiara Giannini. La partecipazione della casa editrice al Salone del Libro aveva scatenato l'indignazione di diversi scrittori, intellettuali e figure del mondo politico, costringendo gli organizzatori a ritirarne la presenza. Una gaffe che, a quanto pare, sembra destinata a ripetersi.
Il Salone ritira l'invito
Gli organizzatori del Salone del libro hanno spiegato che, per quanto riguarda l'edizione di quest'anno, l'invito all'editore Altaforte è stato generato da un sistema automatizzato gestito dall'Associazione Italiana Editori (AIE).
L'equivoco è stato reso noto tramite una nota ufficiale pubblicata ieri 23 gennaio. Silvio Viale, presidente di Torino Città del Libro, ha subito provveduto a ritirare l'invito, spiegando che le passate minacce di Altaforte nei confronti degli organizzatori del Salone rendono impossibile, al di là di qualsiasi questione politica, instaurare un rapporto con la Casa Editrice sovranista.
Lo scorso anno, in seguito alle polemiche scatenate dalla partecipazione di Altaforte al Salone del libro, era stata la Sindaca di Torino Chiara Appendino a revocare in extremis la sua partecipazione.
La reazione di Altaforte
Forte la reazione di Francesco Polacchi, CEO di Altaforte, che ha dichiarato ad Adnkronos: "Allucinante che, dopo averci fatto pervenire un invito nel quale hanno dichiarato che ogni editore è importante, dicendosi a favore della bibliodiversità e spendendo tante belle parole sulla cultura libera, poi dicano che non perfezioneranno mai un contratto con Altaforte".
Il Salone del Libro ci ricasca
L'ennesimo equivoco che non sembra giovare alla reputazione degli organizzatori: la nuova edizione del Salone del Libro si apre con un'altra polemica legata al successo dei movimenti sovranisti: a fare da sfondo, l'eterna diatriba tra chi difende a tutti i costi la libertà di espressione, anche laddove viola palesemente i principi anti-fascisti della Costituzione, e chi è convinto che eventi culturali di questa portata non debbano ospitare al loro interno movimenti neo-fascisti.