Jaqueline, all'anagrafe Jaqueline Branciforte, è una cantautrice e musicista originaria di Acate in provincia di Ragusa. In carriera ha aperto i concerti di Ivana Spagna, Alexia, degli Oro, Dik Dik e Gatto Panceri e oggi, in occasione dell'uscita del suo singolo 'Game Over', ci ha concesso un'intervista riflettendo sulla tecnologia e sull'impatto che può avere sull'animo umano.

L'intervista a Jaqueline: 'Sono una ragazza semplice e adesso sono molto concentrata sulla musica'

Hai affermato che la musica ti permette la libertà di essere quella che sei. Chi sei quindi Jaqueline?

'Una ragazza semplice, rispettosa della vita e che ama fare musica.

Sono tenace, combattiva, sempre pronta a dare una mano e a mettermi in gioco'.

Cosa ti impedisce nella vita reale di essere chi sei al 100%?

'L’ignoranza. Per il resto sono al 100% sempre'.

Hai anche detto che ti piace ascoltare qualsiasi genere musicale, in questo periodo cosa ti rappresenta di più e cosa stai ascoltando maggiormente?

'In questo periodo sto scrivendo la mia musica, sono concentrata molto sul mio progetto. Sto lavorando sugli arrangiamenti e sui suoni di ogni singolo pezzo. Però spesso distacco l’attenzione cercando l’ispirazione con i dischi della musica anni '70 e -80’. In questo periodo mi è capitato di ascoltare i Pooh, Adriano Celentano, Mina, Fabrizio De André, Gino Paoli, i Beatles, i classici insomma.

Sono andata “in fissa” per il nuovo disco di Zucchero, un ottimo lavoro che ha un sound molto interessante'.

Hai respirato in un certo verso il mood sanremese esibendoti nel 2018 a Casa Sanremo e vedendo il tuo brano, Game Over, arrivare tra gli 8 finalisti di Area Sanremo. Stai preparando per caso una nuova partecipazione per l’edizione 2021?

'Chi lo sa, quella di Sanremo è stata una bellissima esperienza, mi piacerebbe molto ripeterla. Ci sto pensando ed ho già alcuni brani nel mio repertorio che potrebbero essere attinenti. Per ora, continuo ad adeguarmi alle dinamiche di questo periodo e vado avanti giorno per giorno'.

"Game Over", l'impatto della tecnologia sulle persone

Parliamo di Game Over, il singolo che stai presentando oggi. Il testo, dici, parla dell’impatto emotivo che ha la tecnologia sulle persone: spiegaci meglio, quale potrebbe essere?

'Sicuramente l’essere umano entrerà ancora di più in confidenza con la tecnologia, dobbiamo solamente non lasciarci travolgere da questa grande intelligenza artificiale e non dimenticarci che siamo stati noi a creare questo grande strumento di comunicazione e di creazione. É un metodo velocissimo, per materializzare almeno virtualmente le proprie idee, e questo ci crea appetito. É un linguaggio nuovo, che da tanti è stato compreso superficialmente. Game Over è la fine, ma l’inizio di un futuro che ci appartiene già'.

Su di te come agisce la tecnologia e soprattutto la realtà virtuale, i social network, i media, ecc.?

'Sono grandi canali di comunicazione, vetrine personalizzate per se stesso e per gli altri, dare visibilità alla nostra carriera è importante quando si sa quello che si vuole dire. Un grande espositore di opere personali dove ognuno può esprimere il proprio parere, è un ottimo testimone per il futuro. Su di me il virtuale ha avuto un impatto molto forte, ti distacca dalla realtà e ti fa credere che sia tutto perfetto. Nella vita non è così, bisognerebbe capire i veri valori e distinguere la vita reale da quella virtuale. Penso che l’essere umano sia dotato di tante qualità, come l’etica, il senso civico, l’amore, il senso di appartenenza, che non è destinato a sparire, per fortuna, ma a trasformarsi'.

Perché hai scelto Game Over come titolo?

'Quando scrivo le mie canzoni di sicuro o parlo di me o mi ispiro a qualcuno. Mi viene più facile inizialmente costruire una melodia in inglese e poi, in un secondo momento, quando inizia a prendere forma, lo presento alla mia produzione e con loro si concretizza tutto. Game Over è il frutto di un pensiero, quel determinato momento che mi ha dettato determinate parole e sensazioni. Quando abbiamo iniziato a scrivere il pezzo, l’argomento è nato spontaneo, proprio per quello che stavo vivendo. Parlando di tecnologia, di videogame etc. é nata questa riflessione, Game over, che ha dato una caratteristica, secondo me, internazionale al pezzo. Quasi tutti i miei pezzi hanno delle parole o degli “slogan” in inglese.

Game Over è la fine di un futuro che ormai ci stiamo lasciando alle spalle e uno nuovo che ci appartiene già'.

La musica di oggi

Cosa pensi della musica di oggi? Cosa rimproveri agli ascoltatori e agli artisti stessi?

'Non rimprovero nessuno. Pensando all’arrivo della musica trap e anche dei rapper, credo che la musica abbia subito un cambiamento importante nella comunicazione diventando più diretta e spontanea. Conta molto più il nostro linguaggio che la nostra musica, che di per sé è già musica'.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

'Migliorarmi il più possibile, lavorare sull’uscita del prossimo singolo e, per il momento, farlo da casa'.