L’ultima fatica letteraria di Ferzan Ozpetek è attesa negli store per il 12 maggio 2020. Il titolo è lieve e rimanda a qualcosa di etereo, di scarso ingombro: ‘Come un respiro’ (Mondadori, pag. 168). L’autore, con questo libro, è alla sua terza prova di romanziere – nella fattispecie, sezione gialli o in una dizione più internazionale, thriller – di successo.
Ovviamente nel pubblico scatta subito l'associazione tra Ozpetek e la cinematografia mondiale. Tuttavia, la sua produzione letteraria non è meno sfavillante di quella su pellicola; senza dimenticare che – in ogni caso – la scrittura è parte fondante della settima arte.
Per questo l’autore turco è da sempre regista, ma anche sceneggiatore e romanziere. Fra i suoi lungometraggi più conosciuti vanno citati, a iniziare dal lontano 1996, ‘Il bagno turco’, ‘Le fate ignoranti’, ‘Saturno contro’, ‘Mine vaganti’ e ‘La dea fortuna’ del 2019. Accanto ai film e sempre mediati dall’immagine in movimento, vi sono anche escursioni nel mondo del videoclip d’autore: come l’apprezzato ‘Luna diamante’, con Mina e Ivano Fossati.
Trama del thriller
Ferzan immette nelle prime pagine di questa sua terza pubblicazione letteraria, una quiete ordinaria che presto sarà mossa da un’ondata di emozioni.
La domenica programmata da Sergio e Giovanna, è rivoluzionata da una visita inattesa.
I due coniugi si guardano in faccia quando la donna si presenta alla loro porta. Non sanno assolutamente chi sia. Cosa ci faccia lì, nel loro agognato giorno di riposo, però lo chiarisce la loro visitatrice: essa vorrebbe rivedere solo per qualche attimo l’interno della loro casa; la casa che la sedicente Elsa Corti afferma di aver abitato molto tempo prima.
Giovanna si immedesima in quella figura non precisamente definibile, pensa che non si possa negare un’inezia del genere. Certo, è la loro domenica, ma il marito capirà.
Arrivano gli ospiti
L’imprevista visita della sconosciuta Elsa è mitigata dall’arrivo delle due coppie di amici che i due coniugi – da sempre – invitano per trascorrere lietamente insieme il giorno festivo.
A volte, nei loro incontri domenicali, parlando del più e del meno, l’ovvietà e la banalità di quella loro pur rassicurante frequentazione, è diventata con eufemismi più o meno centrati argomento sul quale spendere qualche riflessione. Ma la presenza dell’ospite sconosciuta metterà a dura prova la tranquillità di quel loro incontro settimanale. La donna mostra, durante la visita della casa, un comportamento lontano dal vivere un’emozione conseguente a un tuffo verso il suo stesso passato. Piuttosto sembra presa a tratti da qualche piccolo tremore: i suoi occhi cercano con disperazione qualcosa.
Ferzan Ozpetek complica ulteriormente l’ansia che fa nascere magistralmente nel lettore, con dei particolari che pungolano ancora più la sua curiosità: la donna conserva dentro la borsetta un fascio di vecchie lettere. Esse, oltre a contenere storie e aneddoti conosciuti solo dalla stessa donna, custodiscono le parole che, stese sulla carta di una vecchia lettera, parlano di un segreto.