Ennio Morricone se ne è andato in silenzio, in punta di piedi e con grande dignità. Avrebbe meritato un omaggio nazionale come quello riservato ad Alberto Sordi, ma ha chiesto nel suo toccante necrologio dei funerali privati perché “Non voglio disturbare”. Per uno strano scherzo del destino nella serata di ieri erano in programma i Nastri d’Argento, i riconoscimenti assegnati dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani che tante volte Ennio Morricone aveva vinto.

Laura Delli Colli, presidente del SNGCI, aveva già annunciato che la serata sarebbe stata dedicata ad Ennio Morricone e uno dei ricordi più belli ed Intensi è stato fatto da Roberto Benigni, premiato come miglior attore non protagonista per il suo Geppetto nel Pinocchio di Matteo Garrone: “Ci ha lasciato oggi Ennio Morricone, che è il più grande musicista di musica da Cinema nel mondo.

Quando si pensa alla musica da cinema viene in mente lui con il suo genio e la regolatezza. Sì, ho detto regolatezza e non sregolatezza perché lui era così. Conosco la sua vita e so che era una persona precisa, questo mi impressionava perché esprimeva cose diverse quando ascoltavo la sua musica. Mi ricorda Wallace Stevens che scriveva delle cose tra reale e fantastico lavorando poi in un’azienda di assicurazione. Queste persone creano delle allucinazioni di bellezza. Quando ci incontravamo lo vedevo con l’aria dell’impiegato, ma poi dal nulla creava arrangiamenti fantastici. Ha reso l’Italia squillante nel mondo. Ennio ci mancherà tanto, la sua vita è stata una sinfonia e per questo gli dedico un ricordo affettuoso e splendente”.

Vittorio Storaro commosso per Ennio Morricone: 'Noi e Bertolucci eravamo quelli di Novecento'

Un premio Oscar che ne ricorda un altro dunque in una serata in cui c’era grande tristezza negli occhi di tutti. Anche Vittorio Storaro, premiato con il Nastro d’Oro per i 50 anni di carriera ha ricordato con affetto Ennio Morricone con il quale lavoro nel capolavoro “Novecento” diretto dal compianto Bernardo Bertolucci: “Mi ha dato grande dolore la telefonata che ho ricevuto oggi.

Vorrei fare un abbraccio alla moglie Maria e ai figli. La cosa molto bella di metà anni ‘70 era che venivamo considerati quelli di Novecento. Credo che abbiamo lasciato il segno di una cultura italiana ma con apertura internazionale”.

Una tristezza che aleggia anche negli occhi di quelli più giovani, come Pierfrancesco Favino miglior attore protagonista ma con lo sguardo lucido per il geniale compositore: “Sono felice e grato di questo secondo successo di fila ai Nastri.

Senza Gianni Amelia non avrei neppure potuto pensare di fare un personaggio come Craxi. C’è però la tristezza di aver perso Ennio Morricone, per me lui è il suono del cinema”. Tutti hanno ricordato dunque il maestro più amato della nostra storia ed anche se i funerali si sono già svolti in forma privata siamo certi che presto ci sarà una grande celebrazione a lui dedicata.