"Oggi più che mai dobbiamo avere la forza ed il coraggio di avviare ed annunciare un tempo planetario di risveglio". Sono parole del poeta e filosofo Marco Guzzi, fondatore dei gruppi Darsi Pace, che è intervenuto a Vicenza il 13 settembre al Teatro "Zuccato" della parrocchia di Polegge in un incontro organizzato da "Darsi Pace Triveneto".
Il mutamento rappresenta una via obbligata da perseguire per garantire un futuro alle nuove generazioni alleggerito dagli "scafandri spirituali con poche speranze e scarse visioni che non ci raccontano la bellezza del mondo".
Guzzi, di fronte ad una platea numerosa e attenta, ha posto l'accento sulla necessità del mutamento dei codici comunicativi, anche nelle cronache quotidiane sulla pandemia. "Nessuno vuole negare il problema sanitario in atto, non sarebbe intelligente - ha affermato - ma i ragguagli dei media non dovrebbero incentrarsi su un resoconto arido di numeri su contagi e decessi. Questa modalità genera nella psiche un effetto di ottenebramento e ipnosi collettiva che, soprattutto sui giovani, potrà determinare effetti devastanti". Il primo passo da compiere è la liberazione della mente dai pesi di paure ed angosce diffuse che bloccano le coscienze.
La desolazione di terra ed anima
Guzzi cita "La Terra Desolata", il poemetto di Thomas Eliot, per sottolineare che la desolazione del globo terrestre a causa dell'inquinamento e la deturpazione delle anime colpite da linguaggi convulsi e superficiali sono la stessa cosa.
"Ogni giorno - precisa il filosofo - sentiamo dai maggiori organi d'informazione che la banchisa polare si sta sciogliendo, che, molto probabilmente, entro il 2100 gli oceani si potranno alzare di 2 o 3 metri, che, ad esempio, Venezia potrà essere completamente sommersa. Gli ultimi rapporti del Wwf ci parlano della distruzione progressiva di biodiversità, specie animali, ecosistemi e della connessione causale fra il declino degli equilibri naturali e la produzione di virus.
Eppure è debole la presa di coscienza popolare e comunitaria che intenda fermamente orientarsi verso l'inversione della rotta e non c'è più tempo, è molto tardi".
Quello attuale, dunque, dovrebbe essere anche il tempo delle domande: perché una tale apparente anestesia generalizzata? Che cosa ha nutrito la cultura di massa negli ultimi quarant'anni?
"A prevalere - è la risposta di Guzzi - è una mentalità adagiata sui meccanismi consumistici e competitivi e la soggettività è spesso ridotta a serbatoio di dati da estrarre con finalità di marketing. Lo sfruttamento dei dati personali, i desideri indotti dalla pubblicità e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse terrestri sono un unico grande fenomeno".
Il luogo primario del risveglio
"Se vogliamo tentare di vivere un risveglio e svolgere una politica, ossia un'azione condivisa ed organizzata che cambi lo stato attuale delle cose, dobbiamo, innanzitutto, comprendere che la via del risveglio è un procedimento interiore". Guzzi puntualizza un'idea essenziale che è anche l'architrave del lavoro dei gruppi "Darsi Pace" e mette in evidenza che deve cambiare la "forma dell'io", ossia la concezione e l'autoesperienza dell'ego.
"L'io individuale e collettivo - è la precisazione - deve evolvere dall'autopercezione di un ego materialistico e diviso dagli altri, sprofondato nella paura e per questo violento. L'ego "bellico" indirizzato verso competizione e sopraffazione per garantire ciò che intende per sopravvivenza o accumulo di ricchezze deve lasciare il posto all' "io spirituale" inserito in un unico respiro vitale, in una sola coscienza spirituale e unitaria del mondo". Tali formulazioni di idee hanno matrici antichissime sparse in tutte le tradizioni religiose e spirituali e corrispondono a quella che Guzzi identifica come metanoia, ossia il cambiamento della mente e della considerazione delle relazioni umane e della realtà.
Per irrobustire la consistenza oggettiva di questa impostazione intellettuale Guzzi cita autori diversi uniformemente convinti della correlazione stretta fra coscienza collettiva e genesi delle forme di potere: Vandana Shiva, attivista dei diritti umani e ambientalista indiana, Naomi Klein, giornalista e scrittrice canadese impegnata sul fronte ambientale e lo stesso Papa Francesco, nel punto n. 207 dell'Enciclica Laudato Si. "Non sono una scatola di carne con la scadenza già segnata - conclude Marco Guzzi - ma sono spirito e ciò deve diventare un'esperienza costante che ci appassioni rendendoci sempre più liberi e forti. Una simile scommessa coinvolge tutti noi",