Nell’ambito della letteratura mediorientale e disponibile dal 28 settembre 2021, trova posto il romanzo "Aria"(Einaudi, pag. 472). A proporlo è Nazanine Hozar. Questo autore nato nel 1978 a Teheran, è al suo debutto. Attualmente vive nel Canada. Il testo del libro è ricco di rimandi alla sua condizione di nascita iraniana e di testimone della Rivoluzione di quel paese.

I luoghi della narrazione

Per quanto il titolo, 'Aria' – il nome della protagonista – conduca verso immagini lievi, essa non vive un’infanzia facile. Così come i paesaggi che la vedono crescere non sono ambienti leggeri.

Lo scrittore, infatti, propone al lettore, già in fase iniziale, una prima quinta urbana abbastanza forte. La bimba è trovata da uno dei coprotagonisti più salienti, Behruz, in un vicolo di Teheran nord. La scena del suo ritrovamento, pur mitigata dalla presenza di un albero di gelso – Plinio a causa del suo ‘carattere’ che lo vedeva fiorire per ultimo e maturare per primo lo definiva ‘albero sapientissimo’ – non è delle più poetiche. Infatti, a deteriorare il valore simbolico della pianta, concorrono i colori forti che il romanziere non ha lesinato di spargere fra le pagine. Fra questi non possono sfuggire la presenza di un branco di cani famelici e ululanti che attorniano la bimba in fasce.

Intorno al dramma delle bestie è tutto un letto di rifiuti che fioriscono nella neve; il vento gelido taglia le membra di chi è costretto a girare nella città. Fra quelli costretti dal lavoro al supplizio della temperatura proibitiva, vi è il citato Behruz.

Il ritrovamento

Quest’ultimo è nell’esercito. Svolge la professione di autista.

È una persona mite ma con ideali precisi. Fra questi ultimi, non può mancare la salvaguardia dei meno fortunati. Così, quando sente gemere nella tarda sera la bimba abbandonata, l’uomo ha l’occasione di mettere in pratica quanto vagheggiato in tanti discorsi solitari sul tema della pietà verso i propri simili. Poi, trattandosi di una bambina molto piccola, il sentimento di vicinanza nei suoi confronti, non può che crescere.

Ma per quanto ben intenzionato e ricco di emozioni da spendere in direzione di quella creatura che il destino gli ha messo sulla strada, è anche un individuo realista. Sa che non sarà facile dare aiuto alla neonata.

Individuo e società

La sorte tragica alla quale era destinata Aria, per il momento è allontanata. Ma l’ottimo Behruz non vive solo. E fuori casa c’è una società che conserva una cultura per buona parte legata al passato. Nell’aria c’è odore di Rivoluzione, ma è ancora un sentore di essa. Quindi, quando presenta a casa la piccola dagli occhi azzurri, la moglie Zahra non mostra compassione o spirito di complicità con il compagno. Quello sguardo così colorato, non è il benvenuto: la credenza vuole che sia una nuance mefistofelica!

Ma l’uomo resiste alle cattiverie della moglie. Anzi, chiama la neonata Aria e le promette l’amore di un vero padre.

Altri personaggi

Oltre al padre adottivo Behrez e alla recalcitrante madre Zahra, il romanzo è popolato da un certo gruppo di figure fra le quali emergono Kamran, amico dei giochi nei rari momenti che sono concessi alla piccola Aria; Fereshteh, una signora facoltosa che comprende l’affetto del padre per la protagonista e, pertanto, si adopera per sostenerlo moralmente ed economicamente. Non manca nemmeno una figura materna misteriosa che aleggia intorno alla bambina e che pare avere in custodia un segreto di difficile individuazione. Il nome di quest’ultima è Mehri.