È il film di Paolo Sorrentino ad aver vinto la competizione italiana in vista delle candidature agli Oscar 2022. "È stata la mano di Dio" ha infatti battuto le altre diciassette pellicole che si giocavano la possibilità di concorrere per l'Italia nella categoria miglior film straniero della prossima edizione degli Academy Awards. La decisione è stata presa dalla commissione di selezione istituita presso l'Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e digitali).

Ora bisognerà solo attendere l'8 febbraio, quando verranno rese note le candidature ufficiali tra tutti i film internazionali selezionati.

La cerimonia degli Oscar andrà in scena il 27 marzo 2022 dal Dolby Theatre di Hollywood.

La critica americana su 'È stata la mano di Dio'

La possibilità che il nome di Paolo Sorrentino possa comparire nuovamente nella lista dei migliori film stranieri per l'Academy, porta grande speranza all'Italia. Il nostro Paese, nell'ultimo anno, ha già fatto incetta di importanti premi a livello mondiale tra musica e sport, e l'ultimo lavoro cinematografico del regista di Napoli potrebbe avere l'occasione di tenere ancora alto il nome del nostro paese.

È stato proprio Sorrentino, con "La grande bellezza" nel 2014, a riportare in Italia il premio Oscar dopo ben quindici anni dal trionfo de "La vita è bella" di Roberto Benigni.

Se per gli italiani risulta semplice riporre la propria fiducia in lui, sembrerebbe che anche la critica americana lo abbia ancora a cuore. "È stata la mano di Dio" del nostro Paolo Sorrentino, infatti, si è già aggiudicato grandi complimenti dalle prime proiezioni in anteprima.

In attesa che il film arrivi nelle sale il 24 novembre, è stato presentato a settembre durante la 78esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia ed in seguito anche al Telluride Festival in Colorado.

Dall'Hollywood Reporter si leggeva un articolo di Scott Feinberg in cui suggeriva agli addetti alla selezione italiana per gli Oscar proprio "È stata la mano di Dio"; mentre Pete Hammon di Deadline scriveva: "Un film che colpisce le persone dritto al cuore. Le reazioni emotive possono fare tanto agli Oscar, e questo le garantisce".

Oltre ad un chiaro messaggio al comitato selezionatore italiano, quello di Hammon è stato un elogio completo al lavoro di Paolo Sorrentino: "A mio parere, il comitato italiano mancherebbe una scommessa quasi certa se non lo scegliesse come candidato per il miglior film straniero. Al di là della categoria, comunque, suscita quel tipo di reazione appassionata che potrebbe spingerlo sul serio fino alla corsa per il miglior film, anche senza la benedizione dell'Italia".