Lady Gaga ha faticato non poco e ha messo a repentaglio la sua salute mentale per diventare Patrizia Reggiani, ex signora Gucci. L'attrice 35enne lo ha raccontato in numerose interviste anche nei giorni scorsi. Il film 'House of Gucci' per la regia di Ridley Scott, tratto dal romanzo omonimo di Sara Gay Forden, è sbarcato nelle sale italiane dal 16 dicembre. Era il più atteso dell'anno, ora è il più discusso: in ottima posizione al boxoffice natalizio italiano, divide critica e spettatori, ma tutti sembrano concordi sulla credibile interpretazione di lady Gaga.
Avrebbe convinto un po' tutti l'immedesimazione nei panni della cosiddetta 'vedova nera', nella realtà della cronaca condannata a 26 anni di carcere, di cui 17 trascorsi in cella a San Vittore, come mandante dell'omicidio del suo ex suo marito Maurizio Gucci, l'erede del famoso marchio di moda.
Lady Gaga, esperienza attoriale al limite
Dopo aver recitato nel film 'A star is born', lady Gaga sta cercando di ampliare i suoi talenti artistici e di affermarsi come attrice. Interpretare Patrizia Reggiani, personaggio complesso fatto di luci e molte ombre, l'ha messa a dura prova fino a correre il rischio di perdere se stessa.
Alla stampa, l'artista italoamericana non ha nascosto le difficoltà in cui è incappata alla sua seconda interpretazione nel film che traccia la storia della dinastia Gucci, e soprattutto la tragica e inquietante relazione di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci.
In un'intervista al Los Angeles Times, ha riferito del meticoloso lavoro svolto durante il lockdown per studiare fino allo sfinimento il personaggio: "Ho letto e riletto così tanto, e sono arrivata anche a morire di fame per capire questa donna. Mi sono fatta del male", ha dichiarato. Giunta al limite, ha sentito la necessità di salvaguardare la propria salute mentale.
Il suo terapista le ha suggerito meno slancio interpretativo, di lavorare al 70% delle possibilità. In precedenti interviste, lady Gaga aveva svelato altri retroscena raccontando di avuto bisogno di un supporto psichiatrico sul set e fuori per “tornare in sé” dopo l’immedesimazione totale in Patrizia Reggiani. “Non credo che nessun attore dovrebbe spingersi a quel limite“, ha detto.
“Sul set ho avuto una psichiatra, perché sentivo che ne avevo bisogno, mi faceva sentire più sicura. Ero perennemente Patrizia. Parlavo continuamente con il suo accento, anche se mi riferivo a cose non inerenti al film. Stavo comunque vivendo la mia vita, ma semplicemente la vivevo con i suoi occhi, come se la stesse vivendo lei”.
L'artista ha poi raccontato un aneddoto su una delle scene girate che l'ha più sconvolta emotivamente. Si tratta di quella in cui il marito Maurizio Gucci, interpretato dall'attore Adam Driver, le invia a scuola della figlia tramite l'avvocato dell'azienda di famiglia i documenti per il divorzio. Lei recita questa battuta: "Ti urlerò contro per ogni donna sulla terra, per ogni donna che è stata ferita in questo modo".
Dopo quella scena l'artista si è sentita completamente a terra.
Lady Gaga, prove costumi per ore
Per aderire quanto più è possibile al suo personaggio, Lady Gaga ha lavorato con la costume designer Janty Yates, storica collaboratrice del regista Ridley Scott. C'è stata una cura maniacale nella scelta del look, accessori compresi, e le prove costume hanno richiesto per ogni capo indossato in scena molto tempo.
"Ero così sollevata che avessimo un’idea condivisa e poi per ogni singolo look abbiamo impiegato tre o quattro ore; gli orecchini, i bracciali, le spille, le collane, le scarpe, le borse. Normalmente con un’attrice ti assicuri che stia bene il tutto. Lei era sempre nel personaggio, parlava sempre con l’accento che ha nel film House of Gucci", la testimonianza di Janty Yates.
A Lady Gaga non piace Patrizia Reggiani
A Lady Gaga Patrizia Reggiani non piace, ma se l'è fatta piacere per diventare lei. "Quando ero in Italia, mi domandavo tutto il tempo se si sarebbe fatta viva. Non mi fido di lei. Non penso sia una bella persona, ma ho dovuto amarla per poterla interpretare", ha detto. A sua volta, l'ex signora Gucci ha più volte manifestato risentimento per la scelta dell'attrice di non volerla incontrare. Donna che pare non scalfita dalla sua storia, nei tanti anni trascorsi a San Vittore, che lei chiamava Victor’s Residence, è riuscita a non mutare le sue abitudini: faceva venire il parrucchiere, il chirurgo plastico e aveva un furetto a farle compagnia. In cella aveva vestiti, creme e ogni giorno si faceva portare fiori freschi.
Oggi Patrizia Reggiani, da donna libera, conduce una lotta in tribunale contro le figlie per il vitalizio che l'ex marito le aveva garantito: circa trenta milioni di euro, arretrati compresi.