E’ una donna forte la protagonista dei romanzi noir della talentuosa scrittrice Marina Bertamoni. Luce Frambelli è l’ispettrice della questura di Lodi, nata come personaggio seriale delle trame dei libri della scrittrice.

La vita e le vicende personali di Luce si intrecciano con le sue indagini nel lodigiano, con numerosi risvolti misteriosi anche in questo nuovo noir, Il Mostro del Lodigiano, che contribuiscono ad aumentare emozioni e suspense nei lettori.

Dove è ambientato Il Mostro del Lodigiano

L’ambientazione del romanzo è Lodi e la sua provincia.

La trama ha dunque una forte connotazione territoriale, legata soprattutto al legame indistruttibile che Luce Frambelli ha con la stessa città; è infatti Lodi la cittadina che le ha dato i natali. Per Luce cercare e conoscere la verità è fondamentale, è una ricerca che coinvolge anche se stessa.

Il Mostro del Lodigiano è dunque ambientato a Lodi durante la prima fase della pandemia del Covid-19 nel 2020, che fa da sfondo a questo giallo. L’ispettrice Frambelli lavora proprio nella questura di Lodi che nel 2020 fu la città, provincia compresa, dove la prima ondata d’infezioni colpirono maggiormente.

Il primo focolaio di pandemia Covid parte proprio dal piccolo comune di Castiglione D’Adda, nel lodigiano, e in pochissimo tempo cambierà il corso della vita non solo in Italia, ma nel mondo intero.

In tutto il Pianeta cambiano ritmi, modo di relazionarsi, cambia la quotidianità a cui gli esseri umani erano fino a poco tempo prima abituati. Tutto rallenta, tranne il lavoro delle forze dell’ordine che diventa, invece, molto più frenetico.

La questura di Lodi si trova a fare i conti con le normative anti covid emanate dallo Stato, da far rispettare per la sicurezza degli abitanti della cittadina stessa.

Lockdown, comportamenti nelle relazioni, mascherine, tutto improvvisamente cambia nel disperato tentativo di bloccare un virus sconosciuto che sembra implacabile in quell’area lodigiana, diventata poco dopo la prima zona rossa italiana.

La pandemia di Covid 19 cambia la routine quotidiana

L’emergenza dunque rimpiazza la routine del lavoro della questura, che subisce rallentamenti e cambi repentini di programmi.

E’ anche per questo che quando il signor Ernesto Ghigliozzi si reca in questura per denunciare la scomparsa di sua figlia Annarita, le indagini partono a spizzichi e bocconi. Le ricerche non partono serrate, anche perché la ragazza, che vive a Lodi Vecchio con il solo padre perché orfana di madre, è una sedicenne inquieta e inizialmente sembra essere una fuga volontaria, destinata a risolversi a breve giro.

Intanto i giorni passano e di Annarita non c’è più traccia: il Lodigiano, ma anche il resto del mondo, sembra essere unicamente concentrato sull’emergenza Covid 19.

Luce Frambelli alias Frambé, questo è il soprannome dato all’ispettrice dai suoi colleghi, è nota per la sua testardaggine e soprattutto per la sua convinzione di poter fare tutto da sola, atteggiamento che le crea molti problemi sia sul lavoro in questura che a livello personale.

Luce è abituata a fare sempre di testa propria e anche stavolta manifesta tutta la sua irruenza.

Le indagini diventano incalzanti perchè entra in scena il vicequestore Bentivoglio, responsabile della squadra, che a livello personale desidera fortemente che Annarita torni a casa il più presto possibile. Per tal ragione chiede a tutta la squadra massima collaborazione e rispetto delle regole.

Nonostante la pandemia in atto dimostri al pianeta intero che nessuno si salva da solo, e che solamente il lavoro di squadra porta a risultati sicuri, Luce prosegue nella sua patologica testardaggine a fare di testa propria con indipendenza assoluta. L’ispettrice indaga, raccoglie testimonianze e informazioni che spostano l’attenzione verso una visione del caso sempre più inquietante.

Frambé scava a fondo nella situazione familiare di Annarita, indaga su amicizie e, in particolare, pone molta attenzione sulle conoscenze virtuali che per la giovane, come per altri moltissimi adolescenti in lockdown, sono diventate basilari.

Per risolvere l’intricato caso l’ispettrice Luce Frambelli dovrà fare scelte dolorose che pagherà, poi, ad un prezzo davvero molto alto.

Come poc'anzi detto, la vita lavorativa e personale di Frambé si accavallano e Luce ha un grandissimo bisogno di arrivare alla verità, ad ogni costo e a qualsiasi prezzo, per eliminare i dubbi che da sempre la cruciano. L’imperativo per l’ispettrice è fare giustizia, e Luce deve farla anche per se stessa.

Chi è Marina Bertamoni, autrice del giallo Il Mostro del Lodigiano

Marina Bertamoni è laureata in Scienze Geologiche ed ha lavorato per molti anni in una multinazionale dell’energia. Ambienta i suoi racconti e romanzi noir nella provincia italiana di Lodi. Troviamo molti dei suoi scritti nelle antologie dei premi Garfagnana in Giallo e Orme Gialle.

I romanzi che vedono come protagonista Luce Frambelli, l’ispettrice Frambé della Questura di Lodi, tra cui Chi muore giace, Dieci parole per uccidere e La pazienza della formica, editi da Fratelli Frilli Editori, hanno ricevuto importanti riconoscimenti e premi in concorsi letterari di rilievo, come ad esempio, per citarne alcuni, il Premio Letterario Festival Giallo Garda e il Premio Letterario Internazionale Lago Gerundo.