“Grazie per averci regalato questa meravigliosa serata in questa cornice stupenda che è la vostra città. Grazie per averci fatto sentire a casa”: così giovedì 8 giugno a Napoli nel giardino romantico di Palazzo Reale la "cantantessa" siciliana Carmen Consoli ha ringraziato i fan accorsi al suo concerto in duo con le bacchette di Marina Rei, nell'ambito del Noisy Naples Fest.

Un omaggio sincero e accorato, quello della cantautrice catanese, giunto alla fine di una performance appassionata e a tratti graffiante che ha saputo meritarsi il calore e l’affetto del pubblico napoletano.

Tanta musica carica di pathos, che ha fatto - minuto dopo minuto - sempre più breccia nel cuore di chi era lì.

Da “Amore di plastica” a “Venere”, da “Parole di Burro” a “L’ultimo Bacio”, passando per “Contessa miseria” e "Blunotte", ma anche per “Al di là di questi anni”, “Donna che parla in fretta” e “I miei complimenti” di Marina Rei: con il supporto alla batteria di quest’ultima, sono questi solo alcuni dei brani messi in scena ieri dall’artista catanese.

Il concerto di Carmen Consoli in duo con Marina Rei nel giardino romantico di Palazzo Reale

Una performance dal vivo con tanto cuore quella della "cantantessa", ben supportata dalla compagna di viaggio in musica Marina Rei alla batteria.

Carmen Consoli ha esordito subito rispolverando brani concepiti nei suoi primi anni di carriera, aprendo il live con “Amore di plastica”, tratto dall’album “Due parole”, e proseguendo con l’inquieta e nostalgica “In bianco e nero”, la sensuale e seducente “Parole di burro”e “Fiori d’arancio”, che hanno anch’essi tenuto alto il termometro emotivo del pubblico.

Un tuffo nella sua produzione più recente Carmen Consoli l’ha offerto con “Volevo fare la rockstar”, tratta dall’omonimo album. Per poi tornare a ritroso nella sua carriera con una “Per niente stanca” dal ritmo incalzante. Dopo “Besame Giuda” si è concessa anche brevi e apprezzabili incursioni in “Besame Mucho” e nella musica napoletana con un accenno di “Tu vuo’ fa’ l’americano” di Renato Carosone.

Passando per “Geisha” e “Fino all’ultimo”, ecco una doppietta di brani di Marina Rei ben interpretati dalla Consoli, “Donna che parla in fretta” e “Al di là di questi anni”, fino ad arrivare a “Mio zio”, racconto doloroso di abusi in famiglia. Con quest’ultimo brano nel 2010 Carmen Consoli ha vinto l'ottava edizione del Premio Amnesty Italia, indetto dalla Sezione Italiana di Amnesty International e dall'Associazione culturale Voci per la libertà per premiare la migliore canzone sui diritti umani pubblicata nell'anno precedente.

Spazio poi a “L’ultimo bacio”, “Un momento di felicità”, brano della Consoli con Marina Rei, e “I miei complimenti”, preso in prestito dalla cantautrice romana. Tanti applausi e il meritato apprezzamento del pubblico hanno riscosso “Contessa miseria”, così come “Confusa e felice” e “Venere”.

Gli ultimi brani del concerto di Carmen Consoli a Napoli, in duo con Marina Rei

Infine, i brani che Carmen Consoli, in duo con Marina Rei, ha regalato ai fan per congedarsi: tra l’altro, “A' finestra”, quasi tutta in dialetto catanese, e la splendida “Blunotte”. Quest’ultimo è un commuovente e delicato ritratto sul perfezionismo in amore, sul doloroso senso di inadeguatezza derivante dai vani sforzi fatti per amore per farsi accettare dall’altro e sulla scoperta che il problema reale non risiedeva in se stessi, bensì nella paura dell’altro di amare.