La voce gli è ritornata come prima e la voglia di cantare, quella non se n’era mai andata: la prova di tutta questo sta nel concerto di Luciano Ligabue di ieri sera, 3 dicembre, la prima delle due date al PalaSele di Eboli, svoltasi nell’ambito del “Dedicato a noi Indoor tour 2023”. Un mix di successi del passato e brani più recenti sparati a tutta potenza al cospetto di un palazzetto dello sport gremito. Le due date del rocker emiliano ad Eboli erano previste inizialmente per il 21 e 22 novembre, ma - a causa di un virus influenzale che ne ha condizionato la gestione della voce – sono state rinviate a ieri 3 e oggi 4 dicembre alle 21, quando, tra poche ore, il cantautore di Correggio si stringerà nuovamente in un’ideale abbraccio con i fan per il secondo concerto nel Salernitano.

Ligabue a Eboli, un live per giovani di eri e di oggi

Ligabue si è presentato in scena con puntualità, poco dopo le 21, e si esibito per circa 2 ore sciorinando 22 brani, dinnanzi a giovani di oggi, ma anche di ieri, quelli che il rocker magari lo seguono con passione dagli esordi negli anni ’90. E lui ha cantato su un palco allestito senza grandi fronzoli accompagnato alle sue spalle da carrellate sul pubblico del palazzetto intervallate a video creati ad hoc per le tracce proposte nel corso del concerto.

Ad aprire il Live “Stanotte più che mai”, traccia attinta da “Dedicato a noi”, l’ultimo album del Liga uscito a settembre. Poi, subito un tuffo del passato con “Quella che non sei” e “A che ora è la fine del mondo”, brano quest’ultimo che si rifà a “It's the End of the World as We Know It (And I Feel Fine)” dei R.E.M., “Piccola stella senza cielo”, “Balliamo sul mondo”.

Acclamata e ballata con convinzione dal pubblico “Happy Hour”. Con questa traccia Ligabue a suo tempo ha vinto per la terza volta il Festivalbar. Il tutto a breve distanza di tempo dal suo storico concerto di Campovolo del 2005, che fece segnare l’allora record europeo di paganti per il live di un singolo artista, ben 165.264, che ha resistito fino al 2017.

Ligabue al Palasele, i brividi di ‘Certe Notti’ e l’adrenalina di ‘Urlando contro il cielo’

Tanti applausi anche per “Si viene e si va”,“I ragazzi sono in giro”, “Tra palco e realtà” e soprattutto “Certe notti”, uno dei brani di maggior successo di Ligabue, mentre “Dedicato a noi”, title-track dell’ultimo album ha ricevuto un’accoglienza che è apparsa più tiepida.

Il brano finale del viaggio nella musica di Ligabue è stato, invece, un ritorno alle origini della sua produzione musicale. Tanta energia ci ha messo Liga in “Urlando contro il cielo”, canzone del 1991 presa dal suo secondo album “Lambrusco coltelli rose & pop corn”. Ad accompagnarne l’esecuzione un coreografico gioco di luci: il pubblico è rimasto rapito da questo che è uno dei pezzi più amati di Ligabue. Riflessione finale: alcuni successi dell’artista emiliano sono mancati all’appello della prima data di Eboli, come “Ho messo via”, “Libera nos a malo”, “Una vita da mediano”, “Non è tempo per noi”, “Ho perso le parole” , “Il giorno di dolore che uno ha”. D’altra parte, quella della scaletta è una scelta molto soggettiva: chissà, comunque, che Ligabue non “rimedi” già nella seconda data di stasera nel Salernitano.