A dieci anni dalla scomparsa di Pino Daniele, una mostra ne ravviverà il ricordo e l’eredità artistica, sociale e culturale. Si tratta di Pino Daniele - Spiritual, in programma dal 20 marzo al 6 luglio al Palazzo Reale di Napoli. Due gli spazi che ospiteranno la mostra: la Sala Plebiscito e la Sala Belvedere. La prima, recentemente restaurata grazie ai fondi del Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali, sarà aperta al pubblico per la prima volta proprio in occasione di questa esposizione.
Pino Daniele, una mostra per celebrare il compianto cantautore napoletano
La parabola di vita e artistica del grande cantautore napoletano sarà rievocata, tra l’altro, grazie ad oggetti personali, materiali d’autore e amatoriali, documenti inediti, contenuti audiovisivi, ricostruzioni di alcuni luoghi-simbolo della sua esistenza. Pino Daniele ha raccontato la città partenopea nella sua bellezza, ma anche nei suoi aspetti anche contraddittori, intrecciando la tradizione napoletana con linguaggi contemporanei.
Il viaggio nella esistenza e nella creatività dell'artista è diviso in due parti ed in nove aree tematiche. La prima parte va dal 1955, anno in cui il cantautore nacque, fino ai suoi esordi in ambito musicale nel 1977 ed è impreziosita dalle ricostruzioni scenografiche della sala prove e di un tipico live club notturno partenopeo degli anni ’70.
Secondo quanto dichiarato da un amico d’infanzia, la sua famiglia non se la passava bene economicamente. Il padre del futuro “cantante di blues” aveva un modesto lavoro nel porto di Napoli. Pino era il primo di sei figli e visse i primi anni della sua vita al quartiere Porto in un basso per poi andare successivamente a vivere da due zie acquisite, Bianca e Lia, nei pressi di piazza Santa Maria La Nova.
La seconda parte racconta, invece, la restante parte della vita del compianto artista napoletano, dal 1977 al 2014, cogliendone in particolare l’evoluzione nell’identità musicale e personale, le produzioni musicali, gli incontri e le collaborazioni.
Il 6 gennaio 2015, a pochi giorni dalla sua scomparsa, tantissima gente - si parla di circa centomila persone - si ritrovò a piazza Plebiscito per ricordare, con somma commozione e amore, il celebre cantautore che aveva regalato a Napoli brani indimenticabili come Quando, Anima, Sono un cantante di blues, Terra mia, Napule è.
Brano, quest'ultimo, emblematico in cui ha dipinto un ritratto di Napoli in cui ne ha sottolineato l'indubitabile bellezza, ma anche le altrettanto innegabili criticità. Un immagine di Napoli, quella da lui fornita, sfaccettata e lontana anni luce dall'oleografia e dalla retorica della città-cartolina.
Pino Daniele: Spiritual è prodotta da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con la media partner di Rai, con la collaborazione di Rai Teche, Archivio Luce e con la Fondazione Campania dei Festival. E’ curata da Alessandro Daniele e Alessandro Nicosia che la organizza. E’ promossa dalla Fondazione Pino Daniele diretta da Alessandro Daniele, con il Ministero della Cultura, Palazzo Reale della direttrice delegata Paola Ricciardi, Regione Campania, Comune di Napoli.
Mostra a Palazzo Reale, le dichiarazioni del curatore Alessandro Nicosia e della Fondazione Pino Daniele
“La sua musica, spontanea e viscerale, è stata un atto di coraggio: un gesto autentico in un mondo spesso vincolato da convenzioni e condizionamenti. Comporre per lui significava seguire l'istinto e l'anima, raccontare il proprio tempo senza filtri, con la verità di chi osa essere libero”: così, tra l’altro, la Fondazione Pino Daniele si è espressa sulla poetica dell’artista napoletano.
“Il suo lascito va ben oltre la musica: è un invito a vivere con passione, a credere nel potere del suono per cambiare il mondo e a riconoscere in ogni accordo la scintilla che illumina la nostra esistenza”, così Alessandro Nicosia, curatore e organizzatore della mostra.