Questo sabato 9 novembre compie 85 anni il regista cinematografico e sceneggiatore italiano Marco Bellocchio, noto per film di indagine sociale e politica.
Attivo nel mondo del cinema da ormai sessant'anni, Bellocchio in carriera ha vinto diversi premi con le sue pellicole. Tra questi l'Orso d'Argento, il 'David' di Donatello, il 'Ciak d'Oro' e il Nastro d'Argento. A livello individuale gli è stato assegnato anche il Leone d'Oro alla carriera a Venezia e poi la Palma d'oro onoraria a Cannes.
La carriera di Marco Bellocchio nel mondo del cinema
Nato a Bobbio (in provincia di Piacenza) il 9 novembre 1939, dopo aver frequentato tutte le scuole in Istituti religiosi ed essersi laureato alla facoltà di Filosofia dell'Università Cattolica di Milano, nel 1959 si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma.
Dopo aver completato i suoi studi a Londra, esordisce alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1965 con I pugni in tasca, un'opera che esplora il disfacimento dei legami familiari. Questo film, che racconta la storia di un giovane afflitto da problemi mentali che decide di eliminare i membri della sua famiglia, segna l'inizio di una carriera improntata alla provocazione e alla critica delle convenzioni borghesi.
Negli anni '70 e '80, Bellocchio continua a esplorare temi politici e sociali con film come Sbatti il mostro in prima pagina (1972), una denuncia contro la manipolazione spesso portata avanti dai media su importanti casi di cronaca, e Marcia trionfale (1976), che critica invece la vita militare.
Con i successivi film Nel nome del padre (1971) e Salto nel vuoto (1980), Bellocchio approfondisce la psiche umana e le relazioni familiari disfunzionali, vincendo premi prestigiosi come il Nastro d'Argento.
Durante gli anni '90 e 2000, la sua produzione si diversifica: Il principe di Homburg (1997) e L'ora di religione (2002) affrontano questioni metafisiche e mistiche, mentre Buongiorno, notte (2003) ricostruisce il rapimento e il periodo della prigionia del presidente democristiano Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse del 1978.
Più recentemente Bellocchio ha realizzato film come Vincere (2009), che racconta la storia della moglie segreta di Mussolini, e poi Il traditore (2019), basato sulla vita del pentito di mafia Tommaso Buscetta. Quest'ultimo film ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui la candidatura alla Palma d'Oro a Cannes e vincendo sei David di Donatello.
Nel 2011 gli è stato conferito il Leone d'oro alla carriera alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e nel 2021 ha ricevuto la Palma d'oro onoraria alla carriera al Festival di Cannes.
La vita privata di Marco Bellocchio: ha avuto due figli
Marco Bellocchio ha avuto due figli, Pier Giorgio (poi diventato attore), nato nel 1974 dall'unione con l'attrice Gisella Burinato e successivamente Elena, nata dall’unione con la montatrice Francesca Calvelli, la sua attuale moglie.
Come ha più volte dichiarato, Bellocchio si definisce "non credente".