L'attrice Sabina Guzzanti è stata ospite nelle scorse ore del podcast Tintoria, condotto da Daniele Tinti e Stefano Rapone, per una lunga chiacchierata su carriera, censura e interessi personali. Un confronto ricco di spunti, dal racconto delle sue esperienze televisive e cinematografiche fino alla sua passione per la storia antica.

Le origini artistiche e il percorso in TV

Guzzanti ha ripercorso i suoi inizi nel mondo dello spettacolo, dalla passione per il teatro coltivata sin da bambina fino all'ingresso nell'Accademia d'Arte Drammatica. "Non mi sono mai sentita adatta alle compagnie teatrali tradizionali" ha spiegato, raccontando come la sua carriera abbia preso una direzione più indipendente.

Dopo una prima apparizione televisiva, censurata per una parodia di una suora, ha continuato a portare avanti spettacoli e progetti personali: "Mi sono autoprodotta uno spettacolo con i miei risparmi, ed è andata benissimo".

Negli anni '90 è diventata un volto noto della televisione, partecipando a programmi cult come Avanzi e La TV delle Ragazze. La sua carriera televisiva è sempre stata segnata dalla satira politica e dalla censura: "Nel 2003 con 'Riot' abbiamo fatto il record di ascolti di Rai3, ma il programma è stato chiuso immediatamente".

L'imitazione di Berlusconi e le conseguenze

Tra i suoi personaggi più iconici, Guzzanti ha parlato dell'imitazione di Silvio Berlusconi, una delle più celebri e discusse della sua carriera.

"Più che qualche voce, sono arrivati direttamente i carabinieri", ha detto con ironia, riferendosi alle ripercussioni subite.

"Non mi è mai interessato sapere cosa ne pensassero i politici delle mie imitazioni, non lo facevo per loro, ma per il pubblico", ha proseguito.

La passione per la storia: 'Il patriarcato è nato nell'età del ferro con la guerra'

Negli ultimi anni Guzzanti si è dedicata allo studio della storia antica, in particolare del Neolitico e del Paleolitico. "Ho scoperto che per migliaia di anni l'umanità ha vissuto in pace e uguaglianza, poi è arrivata l'età del ferro e con essa la guerra e il patriarcato".

Citando le scoperte dell'archeologa lituana Marija Gimbutas, ha spiegato come le società preistoriche fossero prevalentemente matrifocali: "Per 300.000 anni gli esseri umani hanno scolpito solo vulve, non peni come si potrebbe pensare".

La censura oggi: TV e social network

Guzzanti ha parlato anche della censura nei media tradizionali e digitali: "La televisione ormai ha perso molta libertà, ma i social network sono ancora peggio. L'algoritmo premia la rabbia e le cose superficiali, mentre se provi a fare un discorso complesso, il tuo post viene ignorato".

Ha raccontato la sua esperienza con TG Porco, format satirico sul web: "Oggi sarebbe impossibile farlo, ti cancellano il video appena dici una parola fuori posto".

Il futuro della satira e l'eredità artistica

Guardando al panorama della comicità e della satira, Guzzanti ha sottolineato come il clima attuale renda sempre più difficile fare satira politica incisiva: "Un tempo le polemiche generavano dibattito, oggi semplicemente ti chiudono".

Ha elogiato infine l'internazionalità della satira, raccontando il suo tentativo di realizzare un documentario su comici di diverse parti del mondo, inclusi israeliani e palestinesi che fanno satira insieme: "Non sono riuscita a trovare i fondi, ma era un progetto bellissimo".