In un calcio ormai targato soldi e prestigio con calciatori strapagati e giovani milionari, dove la voglia di rivalsa economica sta prendendo sempre più voga rispetto alla passione e al gusto di tirare due calci ad un pallone, bisogna fare anche un piccolo salto indietro, prendendo in rassegna tutte quelle vecchie abitudini che hanno contraddistinto il mondo pallonaro sin dai suoi albori. Una di esse è ovviamente caratterizzata dalle cosiddette "bandiere", ossia grandi uomini, prima che grandi giocatori, capaci di legarsi in modo indissolubile ad una sola maglia, onorandola per tutta la carriera, tralasciando, in certi casi, anche soldi e prestigio.
Ecco allora una particolare lista di 20 anni di maglie ritirate in Italia, numeri e divise di grandi bandiere del calcio nostrano consegnati definitivamente alla storia.
Giacinto Facchetti, maglia numero 3
Una delle più grandi bandiere del calcio italiano è senza dubbio Facchetti, difensore dell'Inter per ben 18 stagioni (dal 60' al 78'). Nel 2009, la squadra meneghina ha voluto ritirare la maglia numero 3.
Paolo Maldini
Sempre nello stesso anno, la maglia numero 3 viene ritirata a Milano, però sponda rossonera. Si tratta, infatti, di Paolo Maldini, militante nel Diavolo per ben 25 anni (dal 1984 al 2009).
Javier Zanetti, la 4
Il 4 maggio del 2015, l'Inter decide di ritirare la maglia numero 4 di Javier Zanetti, in segno di rispetto per i suoi 19 anni di carriera nerazzurra (dal 95' al 2014).
Franco Baresi, maglia numero 6
L' Iniziatore di questo grande rito, è Franco Baresi, la cui maglia sarà ritirata dal Milan nel 1997, in segno di rispetto per i suoi 20 anni passati in maglia rossonera.
Pluto Aldair
Nel 2003, anche la Roma ritira la maglia numero 6 del difensore brasiliano Aldair, militante in giallorosso per 13 stagioni (1990-2003).
Tuttavia nel 2013, su richiesta dello stesso difensore, la maglia numero 6 è stata riassegnata.
Diego Armando Maradona, la 10
Il calciatore più amato della storia del Napoli entra a far parte di questa lista all'inizio del nuovo millennio, in segno di rispetto per le sue 7 stagioni con la maglia azzurra (1984-1991).
Roberto Baggio
Più per la sua meravigliosa classe che per come bandiera, la 10 del "divin codino" è dal 2004 custodita per bene all'interno del museo del Brescia.
Le "rondinelle", infatti, al termine della sua ultima stagione hanno voluto ritirare il numero 10 in segno di rispetto per suoi 4 anni al Rigamonti.
Igor Protti
Giocatore di altra epoca è sicuramente Igor Protti, la cui maglia numero 10 sarà ritirata dal Livorno nel 2005, in segno di rispetto delle sue 9 stagioni in maglia amaranto (dal 1985 al 1988 e dal 99 al 2005).
Gigi Riva, maglia numero 11
Nel 2005, anche il Cagliari entra in lista, mostrando tutta la sua riconoscenza verso il suo calciatore più rappresentativo, ossia Gigi Riva. "Rombo di tuono", infatti trascorrerà in Sardegna ben 13 stagioni (dal 1963 al 1976).
Salvatore Sullo, maglia numero 41
Il 23 gennaio 2007 il Messina ha ritirato la divisa numero 41 di Sasà Sullo, in segno di rispetto del suo capitano, militante in Sicilia dal 2001 al 2007.
I campionati iniziano e finiscono, nuovi campioni corrono sui campi di nuovi e vecchi stadi, ma la memoria del calcio, di quello sport nobile che da sempre fa sognare e appassiona milioni di persone in tutto il mondo resta qualcosa di bello e senza tempo, un ricordo leggero e importante che non si esaurisce in un video datato in bianco e nero ma prosegue negli anni con lo stesso batticuore di chi ha visto quelle partite da una tribuna urlando dietro al pallone.