Il social Facebook più utilizzato al mondo sia per mantenere contatti con parenti ed amici, sia per scopi lavorativi, soprattutto a scopo informativo e promozionale, negli ultimi mesi sta spesso ricorrendo a blocchi di iscrizione e pubblicazione nei differenti gruppi. I blocchi che in un primo momento si esaurivano in un giorno, in quest'ultimo periodo stanno diventando sempre più lunghi, addirittura di una settimana. Vediamo nel dettaglio come mai Facebook ha adottato tale restrizione.

Blocchi di pubblicazione nei gruppi Facebook

I blocchi adottati da Facebook sono volti ad evitare lo spam, per fare in modo di offrire un ambiente sicuro e accogliente per tutti, evitando contenuti offensivi.

L'obiettivo di Facebook nell'imporre blocchi di pubblicazione è finalizzato a creare un ambiente in cui tutte le persone vengono trattate con empatia e rispetto. Inoltre, Facebook ha ampliato la sicurezza dei post pubblicati, mediante la decisione di chi può vedere ciò che viene condiviso e mediante la disposizione di normative che proibiscono contenuti che incitano all'odio, alla violenza o presentano allusioni esplicite al sesso. Inoltre, Facebook richiede per i nuovi iscritti di usare i nomi autentici spingendo tutti a comportarsi in modo più responsabile, dal momento che parole e azioni sono collegate esplicitamente a un nome e una reputazione. Infatti, Facebook se scopre che una persona usa più profili personali, chiederà di unirli o chiudere i profili aggiuntivi, inoltre, rimuove anche gli account che fanno le veci di altre persone.

Il fatto che Facebook dal suo esordio 2004 ne ha fatto di strada raggiungendo 2 miliardi di utenti nel giugno del 2017, ha visto senza dubbio la necessità di regole più rigide per quando riguarda la sicurezza e la qualità dei post che circolano sul social, e da qui anche le restrizioni settimanali di iscriversi e pubblicare nei gruppi.

Sebbene, non condividiamo tali restrizioni per chi non pubblica spam, ma informazioni di differenti argomenti come politica, scuola, lavoro, sport ecc. A nostro avviso Facebook dovrebbe rivedere la propria politica di restrizione magari bloccando alla fonte siti non attendibili e soprattutto quei siti che pubblicano Fake News. Infatti, sono proprio la pubblicazione di notizie non vere a far perdere di credibilità al social Facebook, come volono dell'informazione per utenti medi.