Sono veramente molte le notizie di stampo ufologico che diventano virali in rete. Nel corso di questa settimana, infatti, un pastore americano ha affermato che la Bibbia conterrebbe le prove del fatto che gli alieni ci abbiano già visitato in passato, e che forse continuano a farlo tutt'oggi. Me nelle ultime ore un'altra scoperta proverebbe che gli ET siano sbarcati sul pianeta Terra, ovvero quella di una camera vuota trovata all'interno delle piramidi di Giza, che non siamo ancora riusciti a raggiungere. Andiamo a vedere nel dettaglio la notizia.

Giza e gli alieni

Le news del ritorvamento di una camera vuota all'interno della Grande Piramide, ovvero Cheope, è stata pubblicata su tutte le maggiori testate giornalistiche del mondo. Questo ha riaperto la questione della paternità delle piramidi di Giza, la cui costruzione molti vogliono attribuire agli extraterrestri. I complottisti appoggiano fervidamente la teoria degli "Antichi Astronauti" che vede degli alieni sbarcare secoli fa sul pianeta Terra, donandoci tutto il loro sapere. Infatti, sono in molti quelli che fanno risalire la costruzione delle piramidi a 12.500 anni fa, ovvero quando la società umana non possedeva ancora le capacità necessarie per costruire opere di questo genere.

Ma questa non è l'unica scoperta che ha recentemente appassionato i lettori, poiché nelle scorse settimane è balzata agli onori della cronaca la notizia che vede il libro e il sigillo di Salomone essere ritrovati, confermando in questo modo, numerosi passi biblici.

Ma come è stato ritrovato questo vuoto?

I ricercatori dello ScanPyramids Project, hanno ritrovato la camera avvalendosi di tre differenti tecnologie capaci di rilevare i muoni, ovvero delle particelle elementari con carica elettrica negativa.

Gli scienziati non sono stati ancora in grado di raggiungere la camera. Mehdi Tayoubi il co-fondatore del progetto ScanPyramids nonché il direttore del Heritage Innovation Preservation Institute, ha affermato che la stanza potrebbe essere tantissime cose, e che loro non hanno idea di cosa sia contenuto al suo interno. Hany Helal dell'Università del Cairo gli ha fatto eco chiedendo agli egittologi e agli archeologi di capire a che cosa serva.

Questa sarà sicuramente una bella sfida per gli appassionati di egittologia, e ci aiuterà a capire come due materie differenti, come la fisica e l'archeologia possano aiutarsi, in modo da compiere scoperte sempre più affascinanti. A voi i commenti.