Il Cancro al seno, o carcinoma mammario è la neoplasia più diffusa tra la popolazione femminile, con una donna ogni otto che nel corso della sua vita è interessata dal problema. Nel 2017 in Italia sono stati registrati 50.500 casi tra le donne e 500 tra gli uomini, in aumento rispetto al 2015 quando i casi furono rispettivamente 48mila e 300. L'incidenza della malattia tra il 2003 ed il 2017 è aumentata dello 0,9% su base annuale, anche se di contro la mortalità si sta riducendo del 2,2% all'anno. La prevenzione e la tempestiva diagnosi giocano un ruolo fondamentale per la sopravvivenza, sottoponendosi agli esami raccomandati dai medici, come ha recentemente ricordato il dottor Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi, che ha ricordato come se preso in tempo questo tipo di cancro è curabile nel 90% dei casi.

La diagnosi precoce è dunque fondamentale, ed è consigliabile che le donne si sottopongano periodicamente ad esami quali mammografia ed ecografia mammaria. Tuttavia gli esercizi di autopalpazione, pur non potendo sostituire i test clinici possono costituire un valido alleato delle donne per capire quando c'è qualcosa che non va, in modo da rivolgersi tempestivamente ad uno specialista. Gli esperti raccomandano alle donne di svolgerlo ogni uno o due mesi a partire dai 20 anni di età, e deve essere svolto tra il settimo ed il quattordicesimo giorno del ciclo. Vediamo come effettuarlo.

Osservazione e autopalpazione

Accomodatevi dinnanzi ad uno specchio e osservate il seno, sia di fronte che di profilo, disponendo prima le braccia lungo i fianchi ed in seguito con le braccia alzate per osservare la presenza di eventuali irregolarità.

Continuate l'esercizio di osservazione disponendo le mani sui fianchi e contraendo i muscoli del petto e piegatevi in avanti. Per quanto riguarda l'autopalpazione, disponete un braccio piegato dietro la testa e fate scorrere le tre dita centrali della mano unite (indice, medio e anulare) dall'esterno del seno verso il capezzolo.Proseguite l'esame con movimenti verticali delle dita dall'interno verso l'esterno e viceversa.

Infine, comprimete delicatamente i capezzoli con pollice e indice per verificare l'eventuale fuoriuscita di liquido.

Quando è il caso di preoccuparsi

Anche se può sembrare strano, la presenza di dolore difficilmente è sintomo della presenza di un cancro al seno, anche se questo va certamente riferito al medico. A dover suscitare preoccupazione è l'eventuale presenza di noduli o di protuberanze sul seno o in corrispondenza delle ascelle, che costituiscono i più comuni sintomi della presenza di un tumore, e accorgersi della loro presenza in tempo è fondamentale.

Un altro campanello di allarme da non sottovalutare è l'eventuale cambiamento dell'aspetto del seno, come una variazione della consistenza della pelle. Altri sintomi da non sottovalutare sono cambiamenti del capezzolo o dell'areola, la presenza di arrossamenti, gonfiori, avallamenti o la sensazione di calore. Anche la presenza di rilievi o infossamenti della pelle sono segnali da non sottovalutare.

Riguardo l'inversione dei capezzoli, ovvero quando questi vanno verso l'interno, se la cosa riguarda entrambi i seni contemporaneamente non è il caso di spaventarsi, ma se accade ad uno solo dei due è consigliabile rivolgersi ad uno specialista. Se comprimendo i capezzoli esce del liquido è bene rivolgersi ad un medico.

Il colore del liquido, che varia dal trasparente al bianco, passando per il giallo ed il verdastro, non fornisce indicazioni sulla natura anomala o meno delle secrezioni. Nel 10% dei casi di tumore mammario si verificano secrezioni di liquidi. La fuoriuscita di sangue invece non è mai normale, e deve essere motivo di viva preoccupazione.