Capita di frequente che il significato delle festività religiose venga svilito dal consumismo, che sostituisce i "suoi" simboli a quelli tradizionali. Accade anche con la Pasqua, la più importante solennità cristiana, oggi spesso ridotta al rito del regalo delle uova di cioccolato: un rito, per la verità, piuttosto recente, benché innestato su un'usanza medioevale.

Ma le radici della Pasqua sono ancora più antiche, in quanto affondano in uno dei principali episodi narrati nell'Antico Testamento.

La Pasqua ebraica

Il Libro dell'Esodo racconta che Dio inviò il profeta Mosè a riscattare il popolo d'Israele dalla schiavitù in Egitto: al rifiuto del Faraone fecero seguito le dieci piaghe d'Egitto, l'ultima delle quali fu la morte dei primogeniti.

In quell'occasione, seguendo l'ordine del Signore, gli ebrei consumarono del pane azzimo e immolarono un agnello, di cui poi posero il sangue sulle porte delle proprie abitazioni: in questo modo, l'Angelo della Morte avrebbe riconosciuto le case degli israeliti, e sarebbe passato oltre.

In effetti, la parola ebraica "Pesach" significa "passaggio", e oltre al racconto della decima piaga fa riferimento alla liberazione stessa degli ebrei dalla schiavitù egiziana: secondo il racconto biblico, infatti, dopo la morte del suo primogenito, il Faraone si risolse finalmente a far partire gli israeliti, salvo pentirsene quasi subito. Per questo motivo, la festività ebraica ricorda anche il passaggio del Mar Rosso, quando le acque si divisero per lasciar passare gli ebrei, per poi richiudersi sull'esercito egizio che li inseguiva.

La Pasqua cristiana

La Pasqua cristiana commemora la risurrezione di Gesù, avvenuta secondo i Vangeli nel terzo giorno dalla sua morte in croce. La solennità celebra, quindi, la transizione dalla morte alla vita, nonché il passaggio dalla schiavitù del peccato alla redenzione.

I quattro evangelisti raccontano che il giorno dopo il sabato, alcune discepole si recarono al sepolcro di Gesù, trovandolo vuoto: qui, una o più figure angeliche annunciarono loro che il Cristo era risorto.

Con una battuta, alcuni hanno sostenuto che il Signore si sia manifestato inizialmente alle pie donne per essere sicuro che la notizia della risurrezione avesse una pronta e rapida diffusione.

Il fatto che tale evento si fosse verificato nel primo giorno della settimana ebraica lo caricò di ulteriore simbolismo: in questo giorno Dio aveva creato l'universo, e ora avviava una nuova creazione.

Oggi, comunque, la Pasqua cristiana è una festa mobile: nel 325, infatti, il primo Concilio di Nicea ha stabilito che cadesse la domenica successiva al primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera, convenzionalmente fissato al 21 marzo.

Il monaco Dionigi il Piccolo ha calcolato che la Pasqua può essere compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile. Questa delimitazione di tempo non rientra nella Chiesa ortodossa che, anziché sul calendario gregoriano, si basa sul calendario giuliano che differisce dal primo per 13 giorni.

La tradizione delle uova

Fin dai tempi antichi, l'uovo è stato considerato un simbolo della vita. Il Cristianesimo ha ripreso queste tradizioni, adattandole alla prospettiva del Cristo risorto: l'uovo, infatti, assomiglia a un sasso e sembra inerte, come il sepolcro in cui è stato sepolto Gesù; esso, tuttavia, racchiude una nuova vita, e simboleggia pertanto la risurrezione di Cristo.

Nel Medioevo, in occasione della Pasqua, si diffuse l'usanza di donare uova vere, decorate con disegni o dediche. Da qui, nel XIX secolo, l'orafo Carl Fabergé trasse l'idea per realizzare delle ricche uova per gli Zar di Russia Alessandro III e Nicola II: questi gioielli contenevano una sorpresa, e la fama di Fabergé contribuì a diffondere la tradizione del dono all'interno dell'uovo.

Solo nel XX secolo si è invece affermata la moda dell'uovo di cioccolato, che potrebbe però aver tratto origine dai prototipi realizzati nel Settecento dai mâitres chocolatiers torinesi. D'altra parte, questo non è l'unico dolce tipico del periodo pasquale: tra gli altri, vanno ricordati la pastiera napoletana, l'agnello pasquale siciliano (un dolce a base di pasta reale e pasta di pistacchio) e, soprattutto, la colomba.

Domenica prossima, 1 aprile 2018, molte di queste leccornie saranno presenti sulle nostre tavole. E quando saremo di fronte alle mense imbandite, circondati dall'affetto dei nostri cari, forse non ci farà male alzare brevemente lo sguardo verso il cielo, e riflettere anche solo per un istante sul mistero e sul senso più profondo della Santa Pasqua.