Più di 100 mila persone sono servite per dimostrare l'arcaico entanglement quantistico, e implicitamente a dare torto al celeberrimo Albert Einstein.
L'esperimento
Nel 2016 il gruppo "Citizen Scientists" ha curato l'esperimento denominato "Big Bell test", in onore dello scienziato del 20esimo secolo John S. Bell. Egli pensava che le particelle elementari avessero dei legami intrinseci.
L'idea non piaceva ad Albert Einstein poiché, secondo il suo modello teorico, nulla può viaggiare più veloce della luce, neanche le informazioni tra le particelle.
Forse Einstein ci stava suggerendo che le particelle hanno delle "istruzioni" predefinite.
Il test di Bell consiste nel produrre un numero di bit casuale scelto da dei volontari in 12 laboratori sparsi nel mondo che vengono usati per calibrare una serie di test quantistici.
Nel test di Bell coppie di fotoni vengono diretti verso punti diversi, dove le loro proprietà vengono misurate. E se coincidono le misurazioni nonostante le varie diversità come la distanza etc. ci sono due possibili spiegazioni: o la misurazione di una particella modifica istantaneamente anche l'altra, oppure queste correlazioni quantistiche non esistono e i risultati vengono falsati al momento della misurazione.
Ma in ogni caso Einstein sbagliava, poiché il realismo locale dice che gli oggetti devono possedere dei valori pre-esistenti che non cambiano con le misurazioni.
All'inizio del XXI secolo molti fisici hanno analizzato la meccanica quantistica nei termini di informazione quantistica all'interno di un sistema. Con questo approccio i comportamenti tipici dei sistemi quantistici vengono ridotti a derivazioni di teoremi sull'informazione contenuti nei sistemi stessi.
Ma nei test di Bell esiste un problema, cioè che i risultati non possono essere "sorprendenti" perché si possono predire; come disse il fisco Erwin Schrodinger "sarebbe come sorprendersi che uno studente abbia preso il massimo ad un test avendo da prima le domande dello stesso".
Da questo dubbio è nata l'idea del big bell test: infatti i volontari devono scegliere autonomamente il numero di bit da produrre. Se davvero siamo in grado di prendere scelte spontanee allora almeno una frazione di quelle combinazioni di 0 e 1 non possono essere predicibili, a meno che vengano influenzate.
Albert hai sbagliato
Più di 100 milioni in un giorno sono i bit prodotti, inviati a tutti i laboratori al mondo da Shanghai a Vienna, dove i numeri hanno determinato le misurazioni da effettuare sulle particelle analizzate. Le misurazioni hanno confermato l'entanglement anche da misurazioni totalmente casuali.