Se l’uomo un giorno volesse colonizzare la Luna dovrebbe prima dare una bella spolverata. Un gruppo di ricerca della Stony Brook University di New York ha infatti mostrato, in uno studio pubblicato su GeoHealth, che le particelle di terreno lunare sono nocive per la salute.
Già dalle missioni Apollo si erano riscontrati problemi respiratori dovuti all’inalazione accidentale di polveri provenienti dal nostro satellite e depositatesi sulle tute, in particolare l’astronauta Harrison Schmitt riferì di essere stato colpito da tosse, lacrimazione e mal di gola; questo ha spinto i ricercatori ad approfondire la gravità dei suoi effetti, per altro molto simili a quelli osservati nel contatto con ceneri vulcaniche, sabbia e polveri presenti nelle miniere.
L'esperimento
L’esperimento è stato condotto usando dei sostituti dalla composizione molto simile alla regolite lunare (a causa della ovvia scarsità di questo materiale sulla Terra) e facendoli entrare in contatto con colture di cellule polmonari e neuronali (le particelle più sottili possono, infatti, penetrare attraverso i recettori olfattivi fino al cervello).
I risultati dell’esperimento mostrano un drastico aumento della mortalità cellulare a causa del contatto con le sostanze utilizzate, denotando un tassodi sopravvivenza intorno al 10%. La regolite provoca mutazioni e danneggiamento del DNA, mutazioni che vengono trasmesse attraverso la replicazione favorendo la generazione di tumori e che comportano la morte di quelle cellule che non sono in grado di replicarsi.
È anche da notare l’interazione con il DNA mitocondriale, che però è in grado di ripararsi dagli errori in modo migliore grazie alla presenza di varie copie all’interno di una stessa cellula. Gli effetti variano di gravità in base al tipo di cellule coinvolte, viene evidenziato come quelle polmonari sembrino essere più resistenti alle razioni con i composti (comportamento che porterà ad ulteriori approfondimenti).
Inoltre si è visto come i danni maggiori vengono provocati dai sostituti “raffinati” immediatamente prima della somministrazione rispetto a quelli immagazzinati da più tempo, suggerendo una sorta di decadimento degli effetti citotossici e genotossici dei materiali.
Nonostante la confermata correlazione tra inalazione di polveri lunari e problemi alla salute, il mistero è lungi dall’avere una soluzione.
Non si è ancora in grado di dire che particolari patologie possa provocare negli organismi, dal momento che l’esperimento è stato condotto solamente su gruppi ristretti di cellule. Inoltre non è ancora chiaro quali siano le precise reazioni tra terreno lunare e cellule che effettivamente causano la tossicità del materiale; sono, però, stati esclusi possibili legami con l’accentuazione di danni al DNA precedenti la contaminazione e alla creazione di ossigeno reattivo (ovvero radicali liberi).