Comprendere il concetto di zero è una capacità molto limitata. Fino a poco tempo fa si riteneva che solo gli esseri umani erano in grado di capire ciò. Ma lo studio condotto, di recente, da un team di ricercatori australiani e francesi, pubblicato sulla nota rivista ''Science'' ha smentito tale ipotesi, dimostrerebbe, anzi, che "Le api sono in grado di rappresentare e interpretare il concetto di zero".

Lo studio sulle api e le opinioni a riguardo

Lo studio è stato pubblicato su ''Science'' dalla scienziata Scarlett Howard dell'Università di Melbourne, in collaborazione con gli atenei di Monash, sempre in Australia, e di Tolosa, in Francia.

L'obiettivo di tale studio è andare a fondo ai processi che il cervello compie per arrivare a una conclusione. In passato tale scienziata ha condotto studi sulle capacità cognitive delle api e su come questi insetti siano in grado di approcciarsi con operazioni complesse anche se hanno appena un milione di neuroni, che messi a confronto con i circa 86 miliardi di quelli umani, risultano davvero pochi. La ricerca è partita da due nozioni base, "più di" e "meno di", in modo tale che lo zero risultasse qualcosa in meno rispetto ai numeri positivi. Gli scienziati hanno, così, appeso pannelli bianchi al cui interno ci sono disegnate diverse forme geometriche di colore nero; dopodiché le api sono state suddivise in due gruppi da dieci, uno dei quali ha preso dimestichezza con il concetto del "più" e l'altro con il "meno".

Le api che andavano verso i pannelli corretti venivano remunerate mediante una sostanza contenente zuccheri, mentre a quelle che sbagliavano veniva data una sostanza dal sapore amaro. Come elemento portante della ricerca è stato aggiunto un pannello completamente bianco, e le api con il concetto di "meno" hanno raggiunto quello rispetto all'altro con meno figure.

Test simili vengono fatti a bambini in età precedente alla scuola, poiché l'idea di zero potrebbe sembrare un'idea basilare, ma invece richiede un'importante capacità nell'astrarre i concetti. Molti studiosi però non sono particolarmente convinti al riguardo di tali risultati, infatti ci sono diversi disappunti: alcuni dei quali ritengono che il numero limitato di api e la loro diversa provenienza non possano dare un risultato affidabile, oppure che il fatto di dare la ricompensa alle api possa aver alterato il risultato dell'esperimento.

Anche se ci sono obiezioni, la Howard e i suoi collaboratori sono molto fiduciosi guardando al futuro, infatti si augurano che grazie a questi studi si arrivi ad interpretare specifici meccanismi del cervello che portano a tali risultati, in modo da poter apportare importanti rivoluzioni ad esempio nel campo delle intelligenze artificiali.