Opportunity è il rover che ha raggiunto Marte il 25 Gennaio 2004 per monitorare e studiare il pianeta. Ovviamente, non è stata la prima sonda a toccare la sabbia rossa. Precedentemente furono mandate Viking 1, con una missione di circa 6 anni, la sonda gemella di Opportunity, Spirit, il rover Curiosity, solo per fare qualche esempio. Ad oggi, il piccolo rover inviato dalla Nasa è ancora attivo, dopo ben 14 anni di attività.

Opportunity: il rover è a rischio per una violenta tempesta di sabbia

Già nel 2007 la sonda aveva attraversato un momento molto critico della sua missione avendo incontrato nel suo cammino una tempesta di sabbia che poteva danneggiarla seriamente.

Ciò non è accaduto, ma in questi giorni pare si sia presentato un pericolo maggiore. Infatti, dal 1° Giugno 2018 si sta muovendo su Marte una terribile tempesta di polvere e sabbia che nella giornata del 10 Giugno ha registrato dati allarmanti. La Nasa, infatti, ha rivelato che nel 2007 il livello di opacità della tempesta era di 5,5 mentre ora si registra un valore pari al 10,8. Non solo, ma nel giro di poco tempo ha assunto una superficie di circa 18 milioni di chilometri quadrati. Gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory, quindi, stanno vivendo attimi di ansia e, per questo, in via precauzionale, Opportunity è stato messo a riposo. La paura del team di lavoro è quella che la tempesta si possa protrarre per lungo tempo: in questo modo il rover si raffredderebbe troppo e non sarebbe più in grado di ricaricare la sua batteria.

Al momento, il JPL fa sapere che sono stati ricevuti dei segnali dal rover nella mattinata del 10 Giugno e questo è un dato positivo, considerando l'attuale situazione presente sul Pianeta Rosso.

Opportunity: le scoperte del piccolo rover su Marte

Oltre a mandare costantemente immagini del suolo e del cielo di Marte, la sonda mandata dalla Nasa in questi 14 anni ha potuto fare scoperte rilevanti.

Al momento del suo atterraggio, studiando il terreno sottostante, Opportunity ha rilevato tracce di ematite, un minerale che testimonia la presenza di acqua nel passato. Visitando i diversi crateri, con diametro di decine di chilometri presenti sulla superficie, la sonda ha anche potuto rilevare la presenza di cenere vulcanica e di cristalli, come i solfati.

Durante la sua perlustrazione, Opportunity si è imbattuto diverse volte in rocce composte da gesso, idrossile, ferro e carbonio. Inoltre, lungo il suo percorso, Opportunity ha incontrato diversi meteoriti integri ed ha assistito alla formazione di piccole tempeste di sabbia che si sono formate nei crateri, fenomeno quindi frequente per le condizioni atmosferiche e ambientali presenti su Marte.