Gli immatricolati alle facoltà universitarie nell'a.a. 2017/2018 sono cresciuti di circa 22.000 unità (circa l'8%), rispetto ai dati dell'a.a. 2013/2014 e riportandosi intorno ai dati rilevati nell'a.a. 2008/2009. Sono questi i dati che provengono dall'Anvur, l'Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, che ha pubblicato di recente il Rapporto Biennale sullo Stato del Sistema Universitario e della Ricerca, evidenziando come gli immatricolati nelle lauree triennali (c.d. «lauree brevi» o di primo livello) siano in aumento, mentre quelli con riferimento alle lauree magistrali a ciclo unico siano in costante diminuzione.

Quest'ultimo dato, in particolare, è provocato per la maggior parte dal sensibile calo degli immatricolati dei corsi di laurea in Giurisprudenza, scesi di circa 10.000 unità dall'a.a. 2011/2012 all'a.a. 2017/2018 (negli ultimi cinque anni dall'11,1% al 7,2%). Tra le lauree brevi, invece, si cita un aumento delle immatricolazioni relativamente ai Gruppi Scientifico, Geo-Biologico, Ingegneria, Insegnamento, Linguistico e, in maniera molto sensibile, Educazione Fisica. Un dato particolarmente interessante riguarda quello della ripresa delle immatricolazioni da parte di studenti universitari con maturità tecnica o professionale, mentre registra un lieve calo quello relativo ai diplomati liceali.

Prendendo, poi, in considerazione il genere degli immatricolati, prevale quello femminile (circa 55%), in lieve diminuzione rispetto alla fine dello scorso decennio, su quello maschile (circa 45%).

La composizione anagrafica degli immatricolati ha per la maggioranza meno di vent'anni (73% circa). Nell'ultimo biennio, dopo un periodo di rallentamento, si è registrato un aumento delle immatricolazioni da parte di studenti stranieri (circa 7% del totale degli immatricolati), per la maggioranza europei (circa due terzi del totale), seguiti dagli studenti con nazionalità asiatica o africana.

Le immatricolazioni per area territoriale del corso di studio evidenziano come diversi residenti nel Mezzogiorno si spostino verso le istituzioni universitarie del Nord Italia: il peso dei flussi in ingresso da altre Regioni è presente in tutti gli atenei del Nord, in particolare relativamente al Piemonte (dal 12,5% nel 2007/08 al 25,8% del 2017/18) ed in Emilia-Romagna (dal 35,3% nel 2007/08 al 44,4% del 2017/18) e, con riferimento agli atenei, relativamente all'Università di Bologna, all'Università di Roma "La Sapienza", al Politecnico di Torino ed all'Università di Torino. Le condizioni del mercato del lavoro favoriscono a spiegare la maggior propensione a muoversi verso gli atenei del Nord, dove maggiori sono le opportunità occupazionali dopo la laurea.