Una notizia positiva giunge dai risultati di una nuova ricerca: chi ogni anno va in vacanza per più di tre settimane, vive più a lungo. Ovviamente, chi è al di sotto della soglia, ha un rischio di mortalità più elevato. La ricerca arriva direttamente dalla Finlandia, dall'Università di Helsinki.

Le persone analizzate sono 1200 e sono tutti uomini d'affari. La voglia di studiare questo caso, nasce dai risultati giunti da uno studio fatto nel 1974 e nel 1975, ed un altro fatto tra il 1919 e il 1934.

Lo studio sulle vacanze

Tutte le persone utilizzate, all'epoca, per la ricerca erano affette da problemi che causavano malattie cardiovascolari, come il sovrappeso, il colesterolo alto, il vizio del fumo e simili.

I 1200 uomini sono stati divisi in ugual numero in due gruppo: il primo era di controllo, mentre il secondo è stato seguito per 5 anni.

Il gruppo di intervento, ovvero quello seguito per 5 anni, veniva supportato da visite periodiche ogni 4 mesi, con le raccomandazioni di cambiare lo stile di vita, come smettere di fumare. Quando non si verificavano dei miglioramenti, si passava al gruppo di controllo, il quale venivano somministrati dei farmaci specifici per abbassare la pressione sanguigna e ridurre i lipidi. Inizialmente,un primo risultato dava che questi ultimi avevano ridotto la possibilità di prendere malattie cardiovascolari del 46%, ma uno studio successivo provò esattamente il contrario.

A questo punto, gli scienziati finlandesi, hanno deciso di approfondire queste ricerche, includendo come fattori anche il numero di ore di lavoro, di sonno e di ferie e il tutto è parso più chiaro. Coloro che in un anno hanno preso meno di 3 settimane di ferie, hanno accusato un aumento del 37% sul tasso di mortalità rispetto a chi ne aveva fatte di più.

A creare questa differenza è stato il fatto che chi lavora di più, dorme di meno e dunque lo stress si accumula in quantità maggiori. Ciò causa anche effetti psicologici negativi. Il succo, dunque, di queste analisi approfondite affermano che ridurre lo stress è di vitale importanza per condurre una vita serena e sana, in quanto si riduce il rischio di contrarre malattie cardiovascolari, e di conseguenza dover assumere più farmaci.

I risultati sono anche stati discussi al Congresso della Società Europea di Cardiologia e nel giro di poco tempo saranno addirittura pubblicati su una rivista specializzata, chiamata The Journal of Nutrition, Health e Aging.