L'allevamento del baco da seta è impregnato di storia e di leggenda. Nel cuore di remoti racconti cinesi, si racconta, ad esempio, che una bella principessa si accorse del filamento serico dopo che un bozzolo le cadde per caso da una tazza di tè. Dal lontanissimo Estremo Oriente si dice ancora che il baco da seta raggiunse Costantinopoli portato da alcuni monaci, inviati dall'imperatore Giustiniano, e nascosto nel cavo di alcune canne. Di certo, ciò che è silente, contemplativo, perseverante, si addice e fa parte dell'allevamento del baco che è in grado di formare, dopo essersi voracemente nutrito di foglie di gelso, il bozzolo intorno al quale si annoda il filo sottilissimo della seta che può raggiungere due chilometri di lunghezza.

Il ciclo della produzione della seta è molto ben conosciuto ed interamente applicato da Marianna Bertuca, insignita del titolo di maestra artigiana, e che in un piccolo paese della Calabria, denominato Cortale, lavora nella sua bottega situata nel centro storico del paese risalente al Seicento, uno dei più antichi della Regione. "Dal Baco alla Seta", è il nome prescelto per l'attività svolta con passione e completa dedizione.

Dalla tradizione all'innovazione

Basta aprire una porta, quella del negozio di Marianna Bertuca, e si avrà di fronte un piccolo-grande incanto. La titolare è molto schiva ed è esclusivamente concentrata sull'opera delle sue mani: centrini, scialli, asciugamani, copriletti e paralumi.

In bella vista c'è il telaio per tessere a mano le stoffe di seta pura. L'attrezzo è quello che da secoli le donne del paese hanno usato in ore ed ore di fatica per sorreggere l'economia familiare. Oggi è cambiato il guizzo di un'imprenditorialità al femminile che fa della complessità della lavorazione, che comincia dall'allevamento dei bachi, prosegue con la cura dei bozzoli e termina con la tessitura, un valore aggiunto da conservare.

L'impegno è enorme e richiede meticolosità, costanza, una simbiosi "professionale" con i ritmi di sviluppo del processo della bachicoltura. Il risultato vale gli sforzi quando si ammirano i pizzi e i merletti in macramè e la titolare dell'azienda "Dal Baco alla Seta" ha affinato le tecniche di produzione dei manufatti, riuscendo a realizzare anche orecchini, braccialetti e collane.

La sua esperienza, iniziata nel 1988, si colloca nell'artigianato artistico locale.

Altri esempi di bachicoltura in Italia

La coltivazione del baco fa parte di nicchie produttive ed alcune attività sono istituite a scopo didattico. A Padova è presente una Sezione Specializzata per la Bachicoltura, che si occupa di ricerca e sperimentazione, mentre il distretto veneziano "Serenissimaseta" considera il settore un vettore di crescita economica sul quale puntare. Storicamente altri epicentri di produzione sono stati Firenze, Milano, Mantova e Avellino. Il mondo della seta ha realizzato connubi insoliti ed antitetici, fra realtà contadina e lusso dei fruitori finali, osservazione scientifica e semplicità di confronto con le fasi della lavorazione messa in atto, secondo tradizioni secolari, da gruppi familiari, donne, bambini.

Ridiscendendo lo Stivale...

In un Sud profondo e solare, Cortale è posto in collina nel mezzo di una striscia di terra equidistante da Mar Ionio e Mar Tirreno. Il paese è attraversato dalle fiumane Pesipe e Pilla e può vantare la presenza al suo interno di fontane suggestive, come I Cinque Canali oppure I Tre Canali, sopravvissute entrambe ai terremoti del 1783 e del 1905. Luogo di acque e di vento, di interessanti sedi di culto come la Chiesa Madre, di origine barocca, dedicata alle celebrazioni per la ricorrenza di San Raffaele il 24 ottobre, la cittadina fa circolare idee e progetti per guardare al futuro.

Ormai nota è la rassegna estiva di agosto "Festival Jazz&Vento" alla quale hanno partecipato personaggi come Giorgio Gaslini, Gabriele Mirabasi, Paolo Fresu, Dado Moroni, Gianluca Petrella, Fabrizio Bosso e nell'estate 2018 Sarah Jane Morris.

L'ordito della ricerca sembra caratterizzare Cortale nella direzione del valore della bellezza estrinsecato nella cura delle testimonianze storico-culturali oppure nella forza della ricettività di iniziative, come quelle artistiche e concertistiche, che potrebbero (a torto) sembrare eccedenti rispetto alla dimensione di un piccolo centro. Qualcosa di simile alla coltivazione del baco da seta, che è tenue e tenace, snodo di continue trasformazioni per affermare la determinazione di un continuo esito evolutivo.