Le mandorle sono un alimento prezioso per la nostra salute, che può entrare a pieno titolo nella dieta. I benefici derivano principalmente dalla presenza di anti-ossidanti, vitamine e minerali. Le mandorle risultano originarie del Medio Oriente, anche se gli Stati Uniti ne sono il maggiore produttore al mondo. Delle mandorle risultano commestibili i semi del Prunus dulcis, ovvero del mandorlo. Questo seme per uso alimentare viene utilizzato anche nella produzione di altri alimenti, quali latte, burro, olio e pasta di mandorle impiegata per la preparazione di dolci.

Mandorle: gli effetti benefici per la salute

Le mandorle spezzano la fame e sono fonte di energia immediata. In 100 grammi di questo alimento vi sono circa 600 calorie. Grazie all'elevato contenuto di grassi possono rivelarsi utili per controllare i valori del colesterolo Ldl "cattivo", prevenendo così la formazione di depositi di grasso nelle arterie. Sono molto utili anche per gli sportivi in quanto danno energia e contengono un buon quantitativo di calcio, ferro e magnesio. Se assunte in quantità controllate hanno un effetto antinfiammatorio per intestino e reni, favorendone la funzionalità. Inoltre danno sazietà e influenzano positivamente l'umore.

Mandorle: un aiuto per il diabete

Stando a uno studio condotto nel 2010 dall'Università di Medicina e Odontoiatra del New Jersey, le persone che consumano frequentemente mandorle presentano una maggiore sensibilità nei confronti dell'insulina.

Inoltre i soggetti che si trovano in una condzione di pre-diabete presentano livelli di colesterolo molto più bassi. In particolare 16 settimane di consumo regolare e costante di mandorle mostrano una incidenza nettamente inferiore per quanto riguarda il rischio di patologie cardiovascolari. Inoltre è da rimarcare che nonostante a entrambi i gruppi sottoposti al test sia stato raccomandato il consumo di carboidrati, il gruppo che consumava mandorle ne ha interrotto spontaneamente il consumo.

La dottoressa Michelle Wien, autrice di questo studio, sottolinea che è promettente sapere che chi presenta patologie croniche, quali il diabete di tipo 2, cambiando dieta può diminuire i fattori che giocano un ruolo chiave in queste malattie. D'altro canto precisa anche che sarebbero necessari degli studi metabolici post-prandiali relativi al controllo della quantità dei carboidrati per confermare i risultati di questa ricerca pubblicata nel 2010.