Come non parlare delle panchine che fanno sognare, meditare, narrare, polemizzare, emarginare, esprimere arte e creatività, o semplicemente per mantenersi in forma. Nei parchi cittadini non è raro osservare panchine uso fitness o, emarginati, emigranti, solitari ambulanti e anziani, sulle quali, passano parte della loro vita. Capita che le panchine siano oggetto di lamentele, specialmente da parte di anziani, allorché vecchie panchine vengono sostituite con altre dal design moderno ma scomode perché prive di schienale che costringono a posture innaturali.

Le panchine oggetto di letteratura

Il libro di Beppe Sebaste, Panchine, cita: La panchina è un luogo di sosta, un’utopia realizzata. E’ vacanza a portata di mano. Sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere il tempo, come leggere un romanzo.”. Tutto vive nei dintorni mentre nessuno vìola nascosti pensieri.

Sicuramente una bella iniziativa quella di Londra, nel 2014, di posizionare 50 panchine, a forma di libro aperto, decorate da illustratori ed artisti locali, rappresentanti un’opera letteraria dei maggiori autori inglesi e mondiali, volte a formare un percorso culturale, le cui tappe conducevano alla scoperta dell’importanza letteraria.

Le panchine oggetto di arte e creatività

Beati coloro che cercano di vedere il mondo con gli occhi di un bambino, seduti sulle panchine giganti, ciascuna di un colore diverso, ispirate alla natura o ad altri elementi caratteristici del luogo. Ideate da Chris Bangle, e dislocate nelle borgate delle zone di Langhe e Roero in Piemonte, immerse in splendidi vigneti, è da non perdere questa meta che abbinata alla degustazione vini, bel ricordo sarà.

Bella la panchina “Sole”, situata nel Parco Mosaici di Blevio, in provincia di Como, realizzata con pezzetti di ceramica colorata, da Tiziana Tettamanti, curatrice del parco, alla quale, ha aggiunto nel luglio 2016, la panchina “Luna”. Vista la loro posizione, si può godere inusuale tramonto sul lago.

Meta per amanti dell’arte pittorica sono i musei dove si trovano famosi quadri che ritraggono momenti di vita trascorsi su panchine.

Origine delle panchine

La panchina vanta un’origine secolare popolare. La panca nata come seduta senza schienale per più persone, usata dalla massa, si diffonde in Europa e poi in Asia. Nel Rinascimento si aggiunge lo schienale, panca a dossale, e, da qui l’evoluzione creativa non ha confini.

Ognuno prende dalla realtà circostante fabbisogno foriero di pace, tranquillità, speranza, creatività, libertà, sebbene non tutti ti sorridono quando sei seduto solo sulla panchina. Tutti riascoltano i propri pensieri: reticolati di sentieri appena percorsi o lontani, scelte rette se non ci sono ripensamenti; reticolato troppo spaventoso, rovinoso, se irrazionale epilogo del bene e del male eterni.

Le panchine saranno basse o alte, colorate, dipinte o neutre, secondo i criteri scelti dagli architetti però indispensabili oggetti del viver nostro.