Viene scritta su lenzuola appese ai balconi, riportata su tutti i giornali, condivisa come hashtag sui Social Media. Oramai la frase "andrà tutto bene" la leggiamo ovunque. Lo slogan rappresenta il simbolo della battaglia contro il coronavirus, la speranza di uscire velocemente e nel migliore dei modi da questo terribile periodo.
L'espressione adottata da grandi e piccini, proviene dalla vicenda della beata Giuliana di Norwich. La donna ha vissuto in Inghilterra tra il 1342 e il 1430 e a lei è stata dedicata una statua visibile tutt'ora sulla facciata della cattedrale anglicana della cittadina britannica.
Andrà tutto bene: le origini delle espressioni
L'origine della frase risale al maggio del 1373, quando la mistica all'età di circa 30 anni si ammala gravemente e durante il lungo calvario inizia ad avere le apparizioni del Signore. Le visioni finiscono lo stesso giorno in cui Giuliana guarisce. La profonda esperienza spirituale viene successivamente riportata sulle pagine del libro Rivelazioni dell'amore divino. All'interno del testo si legge dell'incontrò tra lei e Gesù, nel quale il Signore le pronuncia con infinita dolcezza la frase: "Tutto andrà bene".
Il vescovo di Alghero-Bosa monsignor Mauro Maria Morfino citando la storia della beata, fornisce una profonda riflessione sul vero significato frase.
"Mi ha colpito molto e mi colpisce - afferma il vescovo - lo slogan che vediamo apparire in tutte le strade d'Italia - tutto andrà bene. È il Signore stesso - prosegue il monsignore - a pronunciare queste parole dopo una lunga esperienza di visione che Giuliana ha della passione del Signore. Giuliana afferma che con un'estrema dolcezza il Signore le dice queste parole 'si il peccato è una tragedia perché vi fa un male incredibile' e aggiunge con una tenerezza infinita 'ma tutto andrà bene.
Tutto finirà bene'. Se questa parola che appare su tutti i nostri cornicioni, su tutti i terrazzi, in tutti i toni, in tutti i colori, pensiamo che viene davvero dal Signore; ecco questo ci deve consolare".
L'omaggio di Papa Francesco a Giuliana di Norwich
Durante l’udienza generale del 23 marzo 2016, dedicata al Triduo Pasquale, Papa Francesco rende omaggio a Giuliana di Norwich.
Il Santo Padre rivela che la mistica "ha descritto, con linguaggio semplice, ma profondo ed intenso il senso dell’amore misericordioso". Anche Benedetto XVI le ha dedicato l’intera udienza generale del 1° dicembre 2010. Il Papa emerito nell'occasione riflette sul perché esistano il male e la sofferenza degli innocenti trovando la risposta nelle parole di Giuliana di Norwich "Imparai dalla grazia di Dio che dovevo rimanere fermamente nella fede, e quindi dovevo saldamente e perfettamente credere che tutto sarebbe finito in bene".