È già da un paio di anni che la società Wing, con sede a Canberra, società che fa parte dell'universo di Alphabet a sua volta di proprietà di Google, ha avviato un servizio di consegna a domicilio di beni alimentari, caffè o qualsivoglia prodotto venduto al dettaglio, in alcune città dell'Australia, tramite droni, apparecchi volanti, senza pilota, controllati da computer o da navigatori o piloti posizionati a terra. In particolare quelli di WIng sono dotati di un'apertura alare di un metro e possono portare pesi pari a un chilogrammo e duecento a una velocità di 100 km/h in un raggio di 20 chilometri.
I corvi attaccano i droni
In epoca di pandemia da Covid-19 il servizio è andato a gonfie vele e anche oggi la gente si è abituata alla comodità di vedersi consegnare a casa quanto ordinato tramite applicazioni digitali online. Fin qui tutto normale se non che la società è stata costretta a sospendere il servizio per un'inconvenienza tutt'altro che usuale: i corvi hanno iniziato ad attaccare ripetutamente i droni, costringendoli a dirottare il proprio volo, a rollare pericolosamente fino a perdere il proprio carico.
In un video, in particolare, Ben Roberts, residente della città di Canberra, ha filmato un drone che effettuava le consegne e ha immortalato il momento in cui un corvo si è fiondato in picchiata sul dispositivo con l'intento di abbatterlo.
Il problema sembra di poco conto, addirittura quasi divertente, ma da video amatoriali girati per riprendere gli attacchi sembra che sia in atto un'azione di sabotaggio da parte dei volatili che, per qualche ragione, hanno iniziato questa battaglia nei cieli australiani.
Il parere degli esperti
I corvi sono degli animali molto territoriali, oltre che con un'intelligenza molto sviluppata, ci dicono gli esperti interpellati dalle autorità australiane, che utilizzano una memoria episodica per cacciare e spesso costruiscono anche utensili, ma più particolarmente utilizzano una vasta varietà di vocalizzazioni, i cosiddetti gracchii, per comunicare e anche per il richiamo per la riproduzione, molto importante nel loro caso per la loro particolarità di essere monogami e quindi di iniziare un rituale con il partner che poi perdurerà per la tutta vita.
A questo punto, sembra evidente, secondo una logicità di parere, che il volo di questi droni, molto rumorosi e anomali nel cielo, siano per i volatili un serio problema per la loro sopravvivenza, tanto da renderli aggressivi e pronti all'attacco.
Epilogo: sospensione dei voli dei droni
Al momento i voli dei droni, sopra il sobborgo di Harrison, la zona interessata dagli strani fenomeni, sono sospesi, le autorità hanno ribadito che tengono molto alla salvaguardia dei corvi, che: "sono una parte del nostro ambiente e non vogliamo assolutamente che s'infortunino".
A sua discolpa, l'azienda Wing, tramite un portavoce, ha ribadito come in altri posti il fenomeno degli attacchi non si sia mai verificato. A questo punto si auspicano, da tutte le parti, seri provvedimenti volti alla tutela della specie per preservare la loro pacifica esistenza, come è nella tradizione del governo australiano, sempre attento alle problematiche faunistiche e di salvaguardia dell'ambiente e dell'habitat, per permettere la conservazione autoctona delle specie.